DIALOGARE SENZA DIMENTICARE RADICI

ELEZIONI. BINETTI (UDC): DIALOGARE SENZA DIMENTICARE RADICI (DIRE) Roma, 2 feb. –
“Si sono finalmente risolte le inevitabili contraddizioni di una burocrazia cosi’ attenta agli aspetti formali, di aver rischiato di mettere in fuorigioco una parte importante della coalizione del centrodestra in Lombardia.
Cosi’ e’ finalmente partita una campagna elettorale che ha come primo obiettivo specifico riavvicinare le persone alla politica, proprio per sconfiggere il partito degli astensionisti. La nuova legge appare in tutta la sua ambigua complessita’ e con tutte le sue promesse non mantenibili, a cominciare dalle famose preferenze.
Ma una ulteriore difficolta’ nasce dalla delimitazione dei territori e, almeno in questa fase, dalla oggettiva incapacita’ per molte persone di capire chi potranno votare se abitano lungo le aree di confine tra una zona e l’altra, non avendo a disposizione mappe dettagliate del territorio.
E’ un ulteriore elemento di scoraggiamento per le persone che vorrebbero un paese diverso, non sono rassegnate a lasciarlo andare alla deriva, ma non sanno come e dove collocare le proprie scelte.
La nuova legge nella sua articolazione concreta meriterebbe un lavoro di spiegazione in televisione, sulla stampa, assai piu’ importante di tanti talk show in cui i vari leader si contestano a vicenda promettendo pero’ le stesse cose, in un qualunquismo delle proposte che non aiuta ne’ a capire ne’ a decidere.
Per questo con un gruppo di amici, giovani e meno giovani, abbiamo lanciato una iniziativa dal titolo accattivante: “vota dando il tuo consenso solo se informato”.
Lo afferma Paola BINETTI, deputata dell’Udc, che continua: “Il livello di informazione pero’ non sta tanto nella capacita’ argomentativa dei partiti o dei candidati, ma nemmeno nelle apparizioni TV all’insegna del contraddittorio e quindi della svalutazione reciproca dei partecipanti. Forse serve ancora il ricorso alla forza di alcuni simboli forti che dicano con chiarezza chi sono e cosa voglio fare; con chi lo voglio fare e come.
Per quanto ci riguarda lo scudo crociato ha di per se’ una valenza illustrativa che lancia un messaggio chiaro: la tradizione che guarda al futuro con una serie di alleati che hanno avuto il coraggio di mettersi insieme superando le naturali diversita’ e in alcuni le reciproche divergenze.
Ripartire dalle radici cristiane espresse da simbolo, non e’ uno slogan, e serve a rilanciare la riscoperta consapevole di quei valori che oggi sono troppo spesso umiliati o addirittura ridotti a puro simbolo commerciale, come e’ accaduto con l’uso delle immagini delle persone piu’ sacre della nostra cultura.
Gesu’ e sua madre possono valere come simboli commerciali, come oggetti di mercato, e non come punti di riferimento delle nostre scelte sul piano personale, sociale e politico.
Ecco, noi, ad esempio, rifiutiamo radicalmente questo approccio”.
(Com/Anb/ Dire) 14:00 02-02-18 NNNN

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