Sanità: Binetti (Udc), ipocrisia di Stato che promette in convegni e nega nei fatti

Sanità: Binetti (Udc), ipocrisia di Stato che promette in convegni e nega nei fatti

(DIRE) Roma, 13 dic. – “C’e’ una ipocrisia di stato che nuoce gravemente alla salute. Bisognerebbe scriverlo su tutte le dichiarazioni di ministri e sottosegretari… un po’ come si fa con i pacchetti di sigarette. Ieri il ministro della salute, Roberto Speranza, a proposito di cure palliative ha affermato: ‘Sono parte integrante del diritto alla salute. Fare tutto il necessario per garantirle a tutti’. E ha aggiunto: ‘Gli hospice e le cure palliative rappresentano un pezzo della difesa del diritto delle persone alla salute. Sono pienamente dentro l’articolo 32 della Costituzione’. Peccato che dal suo Ministero fosse arrivata la bocciatura al mio, e forse anche ad altri emendamenti, in cui si chiedeva di implementare le risorse a disposizione delle Cure palliative. Una promessa facile che si sovrappone a quella fatta due mesi fa da Conte e che non ha trovato nessuna attuazione. Solo parole, parole, parole, pronunziate nell’ambito di un convegno, che si svolgeva nella sede stessa del ministero: ‘Reti e percorsi di cure palliative: assistenza, formazione e ricerca. Evidenze del progetto Demetra’. In Italia sono 285 gli hospice con 3339 posti letto, ma il fabbisogno di cure palliative anche a livello domiciliare e’ notevolmente piu’ alto. Senza considerare che il Sud e’ totalmente sprovvisto di strutture di questo tipo…. Eppure in legge di Bilancio non c’e’ nulla per dare corpo a queste promesse, che sembrano fatte apposta per accontentare l’opinione pubblica, facendogli mancare la vera sostanza di un provvedimento che si rivela sempre piu’ urgente”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti (Udc), relatrice e prima firmataria della legge 38, che continua: “E’ di ieri la notizia di un paziente vicentino: Stefano Gheller, affetto da grave forma di distrofia muscolare dall’eta’ di 14 anni, che vuole ricorrere all’eutanasia, perche’ da solo non ce la fa piu’ ad affrontare la sua vita. La pensione di invalidita’ non gli consente di pagarsi una badante a tempo pieno e manca una assistenza domiciliare adeguata. Eppure la legge 38/del 2010 estende anche a questi pazienti la rete di cure palliative e di cure contro il dolore. Peccato che non le finanzi abbastanza e ai pazienti resti come unica forma di liberta’ quella di poter chiedere di morire. E’ la grande ipocrisia di stato, che lascia soli pazienti in condizioni estreme, e discetta di liberta’, autorizzandoli a suicidarsi con l’aiuto di qualche amico compiacente!”. (Vid/ Dire) 11

Source: News UDC Italia

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