Governo: Binetti (Udc), toni minacciosi M5s contro Mef preoccupano

Governo: Binetti (Udc), toni minacciosi M5s contro Mef preoccupano

(DIRE) Roma, 23 set. – “Alla luce delle ultime vicende che coinvolgono la gestione della comunicazione nel M5S, non sono solo i suoi costi quel che preoccupa di piu’, pensando alla prossima legge di bilancio. Preoccupano soprattutto i contenuti di quella stessa comunicazione, i toni minacciosi e ricattatori e soprattutto l’ombra lunga del ricatto, che lancia un’opzione dal chiaro sapore della vendetta. Al Mef o si fa come dico io, oppure tutti a casa, Ma chi parla non e’ ne’ il ministro dell’economia e delle finanze, ne’ il premier. Non sono neppure i due vicepremier, ma e’ il guru della comunicazione, colui che evidentemente fa il bello e il cattivo tempo all’interno del Movimento”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, Udc. “”Sempre di piu’ il Paese va scoprendo quanti sono i giochi di potere che si fanno alle sue spalle e quanti e quali interessi si nascondono in ogni decisione, apparentemente virtuosa. Il reddito di cittadinanza, Jolly a Cinquestelle, deve venir fuori anche a costo di smantellare il Mef pietra su pietra, che significa licenziando uno ad uno i suoi funzionari. Qualche decennio fa queste si chiamavano purghe, epurazioni ed erano tipiche di alcuni regimi di governo”, continua. “Stiamo assistendo ad un vero e proprio ribaltamento di ruoli tra politica e comunicazione. I cosiddetti comunicatori fanno politica e i politici fungono da loro portavoce, nelle sedi istituzionali. Un vero e proprio paradosso, che a questo punto giustifica la diversa consistenza degli stipendi e dei rispettivi costi; al ribaltamento dei ruoli, corrisponde un riequilibrio dei costi e quindi i portavoce guadagnano piu’ dei loro ministri”. “E’ davvero uno strano governo, quello in cui non si sa chi stia governando davvero; quello in cui la comunicazione si sostituisce non solo alla politica, ma anche al sapere tecnico specifico che dovrebbe supportare la politica nelle sue decisioni fondamentali. Tutto si limita davvero ad un gioco di parole: a chi parla meglio o a chi le spara piu’ grosse, ma in nessun caso c’e’ aderenza al concreto: ai bisogni reali denunciati dai cittadini e alle migliori soluzioni possibili per questi bisogni. Cio’ che conta e’ lanciare informazioni, anche fake news se necessario, senza nessuna paura di contraddirsi. Travolgere l’avversario sotto una montagna di parole; travolgere numeri e debiti sotto un mare di chiacchiere. Basta saperle fare e sembrare credibili. Questo e’ il ruolo del guru, buon comunicatore, ma non si sa di cosa e feroce vendicatore se qualcuno osa contraddirlo. E’ la nuova politica, che gira su di una piattaforma che ne fa un gioco 4.0, su di una play station come tutte le altre”. (Com/Lum/ Dire) 16:02 23-09-18 NNNN

Source: News UDC Italia

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