“Ieri è stata la Giornata Internazionale per la commemorazione delle vittime di violenze basate sul credo o la religione, istituita dalle Nazioni Unite, ed è diventato urgente richiamare l’attenzione sugli oltre 360 milioni di cristiani che oggi nel mondo sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede. Tra i diritti umani fondamentali c’è il diritto a vivere in libertà la propria fede, seguendone il culto e la liturgia, senza timore di essere perseguitati. Secondo il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, pubblicato nel 2021 dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), questo diritto fondamentale non è rispettato in ameno 62 dei 96 Paesi. Ne abbiamo parlato oggi con una Rete di Associazioni di leader cattolici che, attraverso un osservatorio dedicato alla libertà di fede e di culto nel mondo, cercano di individuare soluzioni possibili. Tra i migranti che abbandonano i loro paesi, oltre alle guerre e alla fame, una delle cause più frequenti di fuga dal proprio paese è proprio il mancato rispetto della loro libertà di culto. Le persecuzioni religiose ai danni dei cristiani sono per altro tra le più numerose e spesso sono quelle che passano più facilmente sotto silenzio. Come se i cattolici dei paesi occidentali avessero perso la capacità di scandalizzarsi per queste persecuzioni e abbiano smesso di denunciarle con la dovuta convinzione, ma nello stesso tempo fosse venuta meno una delle istanze più forti della fraternità: l’accoglienza dei cristiani verso altri cristiani. L’Occidente non può ignorare un obiettivo di così alto profilo, se davvero vuole essere paladino dei diritti umani nel mondo. I fenomeni migratori impongono un supplemento di riflessione proprio a partire dal rispetto per i diritti umani di ogni persona in ogni luogo.” Lo dichiara in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc che alle prossime elezioni correrà con la lista ‘Noi Moderati’, a sostegno della coalizione di centro-destra.
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