“Sulla lotta ai femminicidi occorre cambiare strategia. L’aggressore va subito isolato. Ennesimo femminicidio nella giornata di ieri, con due importanti sottolineature: Alessandra Matteuzzi aveva avuto il coraggio di denunciare ripetutamente il suo stalker. Stava imparando a gestire meglio il rischio della violenza, ricorrendo ai carabinieri, per richiedere attenzione e protezione. Ma non è servito. Alessandra aveva paura di Giovanni, suo ex compagno, niente affatto rassegnato. Le tendeva continui agguati, anche nell’androne di casa, le staccava la luce per obbligarla a scendere, la minacciava di continuo. Era diventato un incubo. Angosciata, lei chiedeva spesso ai suoi vicini di controllare dalla finestra se per caso ci fosse qualcuno ad attenderla; oppure parlava in filo diretto con sua sorella, per sentirsi meno sola e poter lanciare un grido di allarme. Ma tutto ciò non è bastato: l’altra sera si è trovata sola davanti al suo aggressore, che l’ha letteralmente massacrata di botte, mentre la sorella, attraverso le sue urla, seguiva in tempo reale ciò che stava accadendo. Questo però non è un femminicidio come tutti gli altri, dal momento che tutti sapevano del rischio che Alessandra correva, carabinieri compresi, ma non è stato fatto nulla per controllare l’aggressore, per impedirgli di avvicinare la sua vittima. Se la denuncia della violenza appare sempre più necessaria, anche come misura di prevenzione, evidentemente non è una misura difensiva sufficiente. Denunciare è necessario, ma non garantisce affatto la vittima potenziale. Alla denuncia, in questo caso ripetuta e confermata da testimonianze concrete, debbono seguire, fin dal primo momento, misure altrettanto concrete per evitare che l’evento drammatico si verifichi. Se le donne hanno imparato a denunciare, cosa niente affatto facile, perché obbliga a mettere a nudo una parte della loro intimità fisica ed affettiva, le autorità competenti davanti ad un fenomeno che si ripete con altrettanta drammatica frequenza, non possono limitarsi ad ascoltare e a prendere nota, magari cavandosela con generici consigli”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e candidata di ‘Noi Moderati’ alla Camera dei deputati.
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