(ANSA) – ROMA, 13 LUG – “Giornata complicata oggi nell’Aula del Senato. Il problema è la riforma del Regolamento del Senato, resa indispensabile dalla riforma costituzionale, che avendo ridotto di un terzo i parlamentari, portando i senatori a 200 e i deputati a 400, richiede una profonda riflessione sui collegi e sulle stesse modalità elettorali. È facile immaginare come temi così delicati, perfino spinosi, non abbiano ancora trovato un accordo in commissione e quindi si sia preferito tenerli fuori dall’Aula”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc. “A causa del taglio dei parlamentari – dice Binetti -, misura simbolo del populismo di facciata grillino, ora bisogna tutelare
la rappresentatività parlamentare. Ridurre il numero dei parlamentari non era certamente una priorità e neppure una
necessità; ma una operazione populistica di facciata, demagogica quel tanto che conviene, che ha condotto a decisioni almeno per ora irrevocabili, ma certamente ben difficili da gestire, come verificheranno presto anche gli elettori. Rivedere il Regolamento del Senato – continua la nota -, senza tener conto che l’Italia è una Repubblica parlamentare in cui le due Camere sono due facce di una stessa medaglia, è una operazione altrettanto velleitaria e demagogica, che non garantirà maggiore qualità alla prossima attività parlamentare, chiunque governi e chiunque sia in Parlamento. Pretendere poi di farlo trovando un punto d’accordo a pochi mesi da una legislatura in fibrillazione
è una impresa quasi impossibile, se non ci si appella a quel principio che vede ogni parlamentare agire in scienza e
coscienza, magari anche con voto segreto, almeno sui passaggi più significativi”, conclude la senatrice. (ANSA).
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