“Oggi a Strasburgo è stata approvata una risoluzione in cui si chiede di modificare l’articolo 7 della Carta dei Diritti europei, per sostenere il diritto all’aborto sicuro, gratuito e accessibile a tutti. È stata espressa piena solidarietà alle donne americane e a coloro che, a vario titolo, rendono possibile l’aborto. Questa volta i parlamentari europei con la loro mozione sono andati oltre la richiesta di depenalizzare l’aborto. Chiedono finanziamenti concreti per sostenere una campagna a favore dell’aborto; sollecitano un Paese come gli USA ad approvare una legge federale a favore dell’aborto; mentre ai paesi europei chiedono di rimuovere ogni ostacolo all’aborto e soprattutto di non sostenere chi si schiera dalla parte della vita. L’aborto c’è sempre stato, e ogni donna è consapevole di come non sia mai una scelta facile. E per questo nessuno intende penalizzare una donna se e quando decide di abortire; ma definire questa scelta un diritto e prevedere finanziamenti per sostenere una campagna a favore di questo diritto, è cosa un po’ diversa. Difficile dire quando la scelta è realmente libera e la donna sta facendo ciò che davvero desidera fare. Troppo spesso resta il ricordo e la nostalgia del bambino non nato. Di questo la risoluzione non dice nulla e non offre nessuna alternativa autentica alla donna. Implementa ì mezzi della propaganda e punta solo all’aspetto della sicurezza fisica, ignorando le implicazioni psicologiche. Non stupisce che molti europarlamentari dell’area di Centro e di Destra non l’hanno votata”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.
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