Ucraina: Binetti (Udc): 90 anni fa carestia, non si ripeta stesso epilogo

“La storia della carestia che 90 anni fa nel 1932, portò a morte certa milioni di ucraini aveva un nome: Holodomor, significa morte per fame, e ancora oggi ha sapore di genocidio. Una dichiarazione congiunta dell’ONU, venti anni fa nel 2003, riconobbe come quella tremenda carestia era conseguenza di politiche crudeli ed ingiuste. E nel 2008, quindici anni fa, il Parlamento europeo adottò una risoluzione in cui l’Holodomor veniva considerato crimine contro l’umanità. Ci sono tutti gli elementi per non dubitare affatto di chi sia da sempre l’aggressore e chi altrettanto da sempre la vittima. Ci si può solo stupire di quanto sia facile dimenticare la grande lezione della storia anche per la memoria collettiva e come sia ingenuo illudersi che dalla Russia possa venire qualcosa di buono verso l’Ucraina. Cento anni fa il genocidio si consumava per fame, oggi sono i bombardamenti e le armi di ogni genere e tipo a decretare lo sterminio degli ucraini. Cosa che l’Europa non può permettere, perché andrebbe contro le sue stesse radici culturali, contro la ragione stessa dei padri fondatori dell’Unione europea. “ Lo ricorda la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: ”Oggi, come italiani, siamo sollecitati ad andare a votare per una giustizia più giusta. Personalmente ho detto cinque Si; ma al di là del diritto alla libertà di opinione è fondamentale che un popolo pretenda dal suo governo leggi giuste e una giusta amministrazione della giustizia. La giustizia è il primo vero grande diritto di un popolo ed è ciò che aspiriamo diventi patrimonio comune per tutta l’Europa e per il mondo intero. L’Italia è un Paese liberale, con una eccellente Costituzione e con un parlamento sempre attento ai principi della democrazia: tutto può essere migliorato, ma la nostra maggiore garanzia è proprio in quel rispetto di norme e principi, che invece vediamo sistematicamente violate nell’attuale aggressione all’Ucraina. Gli spessi processi che si stanno facendo attualmente in Russia per crimini di guerra rimandano ad una immagine di giustizia violata e calpestata. Dalla Russia, in questo momento, non viene niente di buono né per gli ucraini né per il resto del mondo. C’è solo la lucida follia di chi vuole appropriarsi del governo del mondo senza rispettare niente e nessuno. Una minaccia per tutti, davanti alla quale non si può cedere, proprio perché troppo si è ceduto in passato; troppo si è lasciato fare e non si sono posti limiti all’aggressore, nella vaga speranza che capisse e si fermasse. La storia ci dice che non ne è capace e che la volontà di sottomettere tutto e tutti al proprio volere è una nota dominante dell’agire dei leader russi. Per questo l’Unione Europea deve chiedersi fino a che punto vuole dare testimonianza in modo coraggioso e coerente del suo desiderio di unità e solidarietà. Perché o è Unione Europea o è solo Mercato europeo, con altri obiettivi e altre logiche.” 

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