(ANSA) – ROMA, 19 MAG – “L’intervento del presidente Draghi in Senato è stato chiaro e molto esplicito negli impegni e soprattutto è stata garantita una seria prospettiva di pace. La mia attenzione si focalizza sui diritti delle donne. La guerra in Ucraina e la situazione in Afghanistan sono due facce della stessa medaglia. Le donne vengono usate come bottino di guerra. I loro diritti vengono calpestati e mortificati”. Così in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e responsabile del Dipartimento Pari Opportunità del partito. “La crisi dell’Afghanistan – aggiunge – ci ha mostrato una pesante retrocessione nella tutela dei diritti delle donne. La guerra in Ucraina oggi mostra come le donne siano spesso vittime di stupri e il loro stesso corpo diventi parte integrante del campo di guerra. Sono loro quelle che per difendere i propri figli hanno assunto lo status di rifugiate nei diversi Paesi europei. Hanno lasciato la loro casa, con tutto quello che avevano. Hanno perso lavoro e autonomia economica; devono imparare lingue diverse per farsi capire e poter sopravvivere”. “Un dramma senza fine – sottolinea – che impone una rinnovata
tutela della donna in tempo di guerra. C’è bisogno che fin dal primo momento si dichiari, almeno a livello europeo, un diverso rispetto per la dignità femminile in qualunque scenario di guerra. Tutti debbono sentirsi ugualmente responsabili davanti alla tutela e alla garanzia dei diritti umani declinati al femminile, soprattutto nelle condizioni di emergenza proprie della guerra. Le donne che restano nei loro paesi lo fanno in gran parte per svolgere un ruolo di cura, verso anziani che non possono muoversi o verso bambini troppi piccoli e spesso malati, che non possono spostarsi. Le donne meritano sempre, anche in guerra, il massimo rispetto proprio per quell’etica della cura
che è sempre al centro del loro impegno personale, familiare e sociale”. (ANSA).
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