Roma, 16 mag. (askanews) – “Il 5 maggio il ministero dell’Istruzione ha inviato una circolare a tutti i dirigenti scolastici per ricordare che il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Giornata indetta peraltro con una risoluzione del Parlamento Europeo il 26/04/07. La circolare ha suscitato notevoli perplessità tra molte associazioni familiari, proprio alla luce del forte dibattito che ha accompagnato la legge Zan. Legge che, al momento attuale, dopo la bocciatura in Senato, risulta quanto meno in una fase di pausa parlamentare, per una eventuale revisione di carattere strutturale. Dei due articoli del ddl Zan, fortemente contestati a livello di una ampia parte dell’opinione pubblica: il 4 e il 7, quest’ultimo riguardava l’obbligatorietà di affrontare questo tema in tutte le scuole di ogni ordine, senza previa consultazione delle famiglie”. Così la senatrice dell’Udc Paola Binetti. “Non c’è dubbio che la circolare non tenga affatto in conto il parere del Parlamento, che sulla norma si è espresso, almeno finora, in senso negativo proprio su questo punto. Nella sua ultima circolare il ministero dell’Istruzione ricorda però come da anni il ministero sia impegnato a favorire e costruire una scuola aperta e inclusiva, che valorizzi le singole individualità e educhi alla cultura del rispetto per prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione in adesione ai principi e ai diritti fondamentali sanciti a livello internazionale dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Nella circolare, i docenti e le scuole di ogni grado, sono invitati, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell’ambito dei principi nazionali e internazionali sopra citati. Non si cita però quel rispetto fondamentale dovuto alla libertà di pensiero e di espressione, articolo 4 della legge Zan, punto nevralgico della legge e ragione sostanziale per cui al senato la norma è stata bocciata. L’articolo 4: Pluralismo delle idee e libertà delle scelte, in cui la libertà è però fortemente condizionata al suo allinearsi al pensiero dominante espresso dalla legge Zan. Il timore di molti genitori è che le attività promosse il 17 maggio possano assumere carattere manipolatorio, rispetto alle convinzioni degli studenti, frutto di educazione familiare, insinuando dubbi e perplessità, espressi da giovani e giovanissimi legati a una diversa visione della vita, della sessualità e della famiglia”, conclude Binetti.
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