(ANSA) – ROMA, 10 MAG – “L’invasione degli orsi in Sicilia è il titolo di un noto racconto di Buzzati, in cui il paradosso si mescola alla denuncia sociale, per invitare i governanti a riflettere su un destino ad alto rischio. L’invasione dei cinghiali nella Capitale è invece quel che succede a Roma in questi giorni, ma non è un racconto. Si tratta di una realtà che si sta rivelando sempre più drammatica con il trascorrere dei giorni. Tutto è cominciato con la vecchia giunta Raggi, che lo ha lasciato come una sorta di eredità al sindaco Gualtieri, suo successore. Complice l’immobilismo istituzionale e una cultura più attenta ai diritti degli animali che a quella dei cittadini, anche la nuova amministrazione è completamente inerte su questa emergenza che rischia di diventare un pericolo per la salute e
la sicurezza dei romani. È di ieri la notizia che nell’area di Roma sono state trovate 14 carcasse di cinghiali morti. Il
commissario straordinario per la peste suina , Angelo Ferrari, ha detto di essere in attesa degli esami necessari per stabilire un eventuale collegamento delle morti dei cinghiali con il virus della peste suina. Intanto nel Lazio sono stati scoperti altri due probabili casi di peste suina africana e dai primi riscontri delle analisi dei prelievi effettuati sui cinghiali, ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, emergono con alta probabilità altri due casi di positività su 16 campioni prelevati. Quand’è che saranno presi in modo concreto ed efficace i rimedi necessari a garantire salute e sicurezza nella Capitale d’Italia, per altro in un periodo in cui sembra che ci sia una decisa ripresa del turismo? È la domanda che tutti i romani pongono alla Giunta capitolina e a quella regionale”. Lo afferma, in una noita, Paola Binetti, senatrice dell’Udc. (ANSA).
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