Roma, 29 mar. (askanews) – “La mancata proroga dell’Articolo 26 del decreto legge Cura Italia lascia alla fine di questa settimana tutti i lavoratori fragili senza tutela. Ciò significa che i lavoratori affetti da patologie croniche gravi, ovvero con riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, sono tenuti a tornare a lavorare in presenza. I rischi della pandemia non sono affatto scomparsi, si sono attenuati e rallentati, ma sono sempre in agguato con il pericolo incombente di colpire proprio i soggetti più fragili”. Lo sostiene in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e responsabile Ufficio Pari Opportunità del partito. “Nell’ingorgo normativo di questi mesi, con la tensione suscitata
nelle ultime settimane dalla guerra in Ucraina, sembra proprio che l’attenzione ai più fragili di casa nostra stia venendo meno e la sensazione che loro ne ricavano è quella di una sorta di abbandono. Non è certamente di aiuto il fatto che qualora il medico competente li giudichi temporaneamente inidonei all’attività lavorativa, le loro assenze sarebbero decisamente penalizzate. Una situazione assurda, che non tiene conto delle raccomandazioni che esperti e autorità sanitarie stanno rivolgendo alle persone fragili, proprio in questa fase di allentamento delle misure restrittive. Cercheremo di intervenire a livello parlamentare per porre rimedio a questa svista da parte
del Governo, considerandola per l’appunto una svista e non una specifica volontà di privare le persone più fragili di qualcosa a cui hanno diritto e che finora li ha protetti dalle conseguenze più gravi della pandemia. E cercheremo di farlo il più tempestivamente possibile per evitare ulteriori disagi a tutti quei lavoratori fragili che, a partire dal primo aprile, dovrebbero inevitabilmente tornare a proprio rischio e pericolo nel proprio luogo di lavoro, a contatto con colleghi, fornitori, utenti esterni, che invece allenteranno le loro misure di difesa, convinti che l’emergenza sia finita”, conclude.
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