Disabili: Binetti (Udc), sdegno per vicenda presidente famiglia Sma

(9Colonne) Roma, 8 lug – “In Senato potrebbe essere in dirittura d’arrivo il ddl sulle Malattie rare, ma in un momento in cui il dibattito pubblico sui diritti umani sembra monopolizzato dalla legge ZAN e quindi dal grande tema dei diritti delle persone LGBTQ+, non possiamo dimenticare il punto concreto in cui in questa legge si fa riferimento alla disabilità. Sono molti i modi di fare violenza alle persone con disabilità, eppure non sempre sollevano quell’eco di sdegno che sarebbe sacrosanto denunciare a tutela della loro persona, della loro incolumità e di quello straordinario diritto alla vita indipendente che, quando viene a mancare, segna in modo drammatico la loro qualità di vita. Anita Pallara, affetta da SMA: atrofia muscolare spinale, è anche Presidente della Associazione Famiglie SMA. Durante un volo da Bari a Cagliari, la sua carrozzina, indispensabile per vivere dignitosamente, è andata distrutta e risulta inutilizzabile. Anita denuncia il fatto con un post su Facebook, parlando del suo peggior incubo e denunciando una serie di disservizi che hanno tutto il sapore di piccole concrete, reiterate violenze. Lei descrive il suo viaggio cominciando dalla fase della preparazione della documentazione richiesta per viaggiare con una semplice carrozzina elettrica, pagando un biglietto come tutti, senza agevolazioni di nessun tipo. Deve spiegare 100 volte che le carrozzine non sono bombe ad orologeria ma semplici carrozzine elettriche. I suoi genitori si occupano di organizzare la carrozzina pronta per essere imbarcata, staccano i contatti, imballano il joystick, fanno vedere come sbloccare e bloccare i freni per muoverla a mano. La compagnia non ha uno spazio dedicato in stiva, le carrozzine vengono caricate come bagagli, come merce, senza nessuna attenzione verso una cosa assolutamente preziosa. E in tutto ciò è possibile riconoscere una luna serie di abusi e di prepotenze nei confronti di una persona disabile, dal momento che la carrozzina per Anita è una sorta di protesi”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Lei, affetta da Sma – atrofia muscolare spinale- dalla nascita, si è ritrovata lontana da casa, senza potersi muovere perché la sua carrozzina elettrica è andata distrutta: quello che per altri è solo un oggetto, per lei è un aiuto indispensabile. Non c’è dubbio che i suoi diritti siano stati violati; che lei si sia sentita discriminata, proprio perché non è stata trattata come sarebbe stato dovuto: non come tutti gli altri, ma come persona con una patologia specifica”, “non è in gioco solo il rimborso della carrozzina come oggetto materiale, ma l’intera qualità di vita di Anita, finché non tornerà in possesso della sua carrozzina, o per lo meno di una carrozzina analoga. Il vulnus che resta in modo indelebile è quello che sperimenta una persona con disabilità, quando tocca con mano che la sua disabilità può trasformarsi nella violenza della indifferenza, dell’egoismo e dell’incompetenza”. (PO / red) 081521 LUG 21

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