Fisco: Binetti (Udc), tassare di più tabacco riscaldato, danneggia salute

Fisco: Binetti (Udc), tassare di più tabacco riscaldato, danneggia salute

(DIRE) Roma, 30 apr. – “La sindrome post Covid lascia tracce tutt’altro che irrilevanti nella salute individuale, ma queste sono proporzionate allo stato di salute di cui godeva il soggetto prima di ammalarsi di Covid. In altre parole il Covid appare come una linea di frontiera significativa nel creare un peggioramento delle condizioni di vita del soggetto, se questi, ad esempio era un fumatore, fosse anche un semplice consumatore di fumo passivo. Il fumo passivo aumenta notevolmente le probabilita’ di ammalarsi. E piu’ a lungo si e’ esposti piu’ si rischia”. Lo sottolinea la senatrice UDC, Paola Binetti, che aggiunge: “Secondo gli autori di una review su Tobacco Control, rivista del gruppo del British medical Journal, ci sono correlazioni molto importanti sulle conseguenze del fumo, anche passivo. In questi casi, ad esempio aumenta del 51 per cento il rischio di tumore della bocca. Quel che e’ stato osservato per il cancro ai polmoni, quindi, vale anche per i tumori del cavo orale. È l’ultima voce che si e’ appena aggiunta alla lista dei danni indiretti delle sigarette. Un team internazionale di ricercatori provenienti da Portogallo, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti, ha passato in rassegna cinque studi sull’impatto del fumo passivo che hanno coinvolto circa 7mila persone”. La senatrice continua: “Ovviamente l’elemento che incide maggiormente nella probabilita’ di ammalarsi e’ la durata dell’esposizione: dopo 10-15 anni a contatto con il fumo il rischio aumenta del doppio. Individuare gli effetti dannosi dell’esposizione al fumo passivo e’ utile agli esperti di salute pubblica, ai ricercatori e ai responsabili politici per sviluppare e proporre programmi efficaci di prevenzione dell’esposizione al fumo passivo”. La senatrice Paola Binetti osserva che “il tabacco riscaldato non e’ meno dannoso di quello tradizionale. Ma smettere e’ piu’ difficile. Non sono sigarette tradizionali e neanche e-cigarette. I prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (heat not burn) sono la terza via al fumo che ha fatto la felicita’ del marketing. Non c’e’ stato bisogno di grandi idee pubblicitarie: le parole magiche ‘riscaldato non bruciato’ hanno funzionato da sole lasciando intendere che non c’e’ rischio. Mentre e’ vero il contrario e per questo insistiamo sulla necessita’ di una tassazione che dia l’esatta misura del rischio. Perche’ fin quando il tabacco riscaldato paghera’ solo un 25% di tasse rispetto alle comuni sigarette, la gente pensera’ che e’ meno nocivo e incorrera’ in rischi ancora piu’ pesanti. La riforma del Fisco, uno degli assi strategici del Governo Draghi dovrebbe tenere conto di questo fattore. Ok la lotta agli evasori fiscali, ma sarebbe bene ripartire da un sistema eticamente e strategicamente piu’ corretto. Paghi di piu’ chi arreca piu’ danno alla salute degli altri”.

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Source: News UDC Italia

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