Covid: Binetti (Udc), coprifuoco è falso dibattito, urgono altre tre riforme

(DIRE) Roma, 23 apr. – “Succedera’ tutto la prossima settimana, o per lo meno con la fine di aprile il cambio di passo del Governo Draghi dovrebbe entrare in una fase esplicitamente proattiva. Draghi ha affermato di aver riaperto l’Italia in modo irreversibile, anche se a tappe. E la manovra votata ieri in Senato: oltre 40 mld, conferma come il Premier intenda ribaltare un dogma ultradecennale: la politica dei tagli e della sobrieta’, a spese della sanita’ e delle PMA”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC. “Draghi non ha paura di fare dei debiti e di giustificarli: la pandemia ha reso legittima la creazione di debito, ma nello stesso tempo scommette sulla crescita e annuncia un balzo in avanti in tutto il mondo produttivo. Parla di rischio ragionato, ma le perplessita’ che sussistono nel Paese sono ancora molte, a cominciare dalle vaccinazioni, che non procedono al ritmo sperato e piu’ volte annunciato. E dalla incognita sulle riforme, che ancora non appaiono chiaramente delineate: dal nuovo PNRR non si capisce ancora quali riforme Draghi fara’, con quali priorita’ e con quale prospettiva temporale. Gia’ ieri in Aula si parlava di ripresa immaginando come date possibili il 2024-2025, ossia ben oltre la fine di questa legislatura, con tutte le incognite che gravano sulla prossima e su chi governera’ il Paese. Quel che e’ che neppure per Draghi sara’ facile gestire l’uscita dall’attuale crisi, sanitaria ed economica. Urge ancora una volta un cambio di paradigma che vada oltre le facili espressioni di un incoraggiamento che non reggera’ alla prova dei fatti. La campagna vaccinale e’ ancora molto al di sotto delle 500mila dosi giornaliere piu’ volte prospettate come obiettivo determinante, eppure e’ la prima delle scommesse da vincere e, almeno per ora, la piu’ importante. Il nostro PIL e’ sceso ancora ed e’ chiaro a tutti che un disavanzo dell’11,5% non potra’ arrivare al 3% in tempi brevi. Per cui e’ inutile fare promesse facili agli italiani, che per altro erano gia’ il fanalino di coda in Europa prima della pandemia. Urgono riforme strutturali, ma nessuno sa se ci saranno quali saranno. Quel che e’ certo e’ che alle aziende in crisi i contributi arriveranno in ritardo. Ma la vera sfida per fare riforme nel Paese e’ tutta concentrata nel cosiddetto tridente: fisco, giustizia, PA. Cosa tutt’altro che facile se non ci si arma di grande coraggio e non si e’ decisi a farle: Costi quel che costi”, conclude. (Com/Sor/ Dire) 11:59 23-04-21 NNNN

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