Intervista ad Antonio Saccone: “Caos per i test di Medicina. E il ministro sta in vacanza” – Il Tempo

Intervista ad Antonio Saccone: “Caos per i test di Medicina. E il ministro sta in vacanza” – Il Tempo

Il senatore dell’Udc ha provato a contattare Manfredi: «Non risponde e non c’è nessuno incaricato a risolvere il problema». Parla Saccone: «Molti giovani in quarantena non potranno fare la prova»

«Ci sono moltissimi giovani che non potranno fare il test di Medicina. Un problema molto serio. Bisogna trovare una soluzione.
Ho provato a contattare il ministro Manfredi ma è impossibile parlarci. E in vacanza». Antonio Saccone, senatore dell’Udc, non si sarebbe mai aspettato di sbattere contro un muro di gomma.
Andiamo con ordine, perché dice che il test di Medicina è a rischio?
«E un problema che ho appreso da pochi giorni, su sollecitazione del commissario provinciale dell’Udc di Pesaro e Urbino. Mi ha detto
che tre coetanei di sua figlia non potranno fare il test per la facoltà di Medicina perché, appunto, di rientro da Paesi esteri. Non occupandomi generalmente di questi temi, mi sono informato, e ho scoperto che non è un caso isolato. In tutta Italia ci sono tanti giovani in questa situazione perché asintomatici, infetti o semplicemente in quarantena per motivi precauzionali. La data delle prove è il 3 settembre. Se non si fa nulla, tutti questi ragazzi perderanno un anno intero».
È allora che ha chiamato Manfredi?
«Prima vorrei ricordare la mia esperienza con un altro ministro, il titolare dell’Economia Roberto Gualtieri, uno abbastanza impegnato direi. A fine maggio lo chiamai per segnalargli il problema delle scuole paritarie. Lo misi in contatto con alcune associazioni del settore. Lui le incontrò quasi subito e si impegnò anche a garantire più fondi. Questo per spiegare il differente approccio tra ministri dello stesso governo».

Il titolare dell’Università non le ha voluto rispondere?
«Io sono un semplice senatore dell’opposizione. Non pretendevo di parlare col ministro, mi bastava una semplice risposta da chiunque fosse incaricato a risolvere il problema».
Non lo ha trovato?
«Il ministro al telefono non risponde. Allora ho chiamato la sua segreteria che, a sua volta, mi ha passato il legislativo. Mi hanno detto che non era possibile contattare il ministro perché in vacanza. Poi sono riuscito a parlare con la sua segretaria particolare che, con tono arrogante, mi ha liquidato dicendomi che mi avrebbe fatto sapere. Non sono stato più richiamato. Lunedì (domani, ndr) presenterò un’interrogazione».
Cosa si dovrebbe fare secondo lei?
«Il ministro dovrebbe avere l’umiltà di interessarsi al problema. I dati
di questi giorni ci dicono che i contagiati dal Covid sono soprattutto giovani, fortunatamente la maggior parte asintomatici. Per fare un esempio, basti pensare che nel solo comune di Fano, con poco più di 50mila abitanti, ci sono cinque ragazzi in quarantena. E impossibile tracciare tutti coloro che sono stati in vacanza in altre regioni d’Italia, come in Sardegna».
Propone di rinviare i test?
«Il 3 settembre deve restare. Ma tutti coloro che non potranno presentarsi, perché precauzionalmente in quarantena, asintomatici o contagiati, devono disporre di un’altra data, magari due settimane dopo. Purtroppo devo constatare che il ministro Manfredi, oggi completamente assente, ha scelto di essere protagonista a pieno titolo della commedia azzoliniana».

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Source: News UDC Italia

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