Scuola: Binetti (Udc), dalla Ue ai banchi scolastici, appesi a un filo…

Scuola: Binetti (Udc), dalla Ue ai banchi scolastici, appesi a un filo…

(DIRE) Roma, 19 lug. – “La polemica di oggi sulla grande stampa ha due temi di riferimento, entrambi riconducibili al Covid-19: da un lato le trattative, tutt’altro che pacifiche, di Bruxelles e dall’altro la scuola: le previsioni sull’apertura con la discussione sugli spazi, i banchi, gli orari, ecc. Sul primo punto il governo, anche se attualmente non sembra proprio volerlo riconoscere, e’ seriamente in difficolta’. Finora e’ vissuto di promesse, di parole in liberta’, di una comunicazione sostanzialmente ottimista con i molti miliardi che ballavano, investiti a piacimento di questo o quel ministro, a seconda del DPCM in discussione. Miliardi che dovevano necessariamente venire dall’Europa come un diritto acquisito, anche se mai sottoscritto dai famosi Paesi frugali, forse stupiti, o scandalizzati, dalla leggerezza con cui venivano impegnati prima ancora di essere stati realmente promessi e garantiti. Per questo siamo in attesa. Conti afferma che la trattativa si va facendo sempre piu’ dura, ma essendo convinto di avere assolutamente ragione, non intende cedere di una virgola: certo e’ che ad oggi non si sa quanti miliardi arriveranno, se e quando arriveranno e a che condizioni. Lo stato di emergenza in Italia risale alla fine di gennaio e sono gia’ trascorsi sei mesi. “Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Del tutto demenziale e’ la situazione della scuola e la ministra appare ogni giorno piu’ inadeguata: sembra che tutti ce l’abbiano con lei. Ma si convinca che questo non accade perche’ e’ donna, ma solo perche’ ogni giorno di piu’ ci si rende conto che non sa che pesci pigliare. Nell’Italia lunga e stretta delle profonde diversita’ regionali, il problema scuola non puo’ essere affrontato e risolto con una unica decisione buona per tutti. Gia’ da febbraio, all’inizio del lock down, avrebbe dovuto fare una semplice indagine conoscitiva e chiedere scuola per scuola, una radiografia della situazione: numero di studenti iscritti per l’anno 2020-2021, numero docenti in servizio alla data del 1 settembre 2020, numero di posti disponibili nelle aule. Una indagine semplice, basata sui fatti concreti, e poi si sarebbe dovuto ragionare con i rispettivi dirigenti scolastici regionali, per capire le prospettive reali che si sarebbero potute verificare a settembre, nelle due alternative possibili: Covid-Si e Covid-No. Ragionare su realta’ concrete per rispetto agli studenti, alle loro famiglie e ai docenti. Invece si continua a ragionare come se il sistema scolastico italiano si esprimesse in modo uguale in tutte le regioni, le province i comuni. Come se ogni realta’, anche in virtu’ dell’autonomia, non avesse potenzialita’ e ostacoli diversi, da affrontare nella concretezza di chi vuole risolvere nelle cose e non nel piagnisteo di chi si lamenta, chiusa nel suo ufficio. Anche le scuole paritarie in questa prospettiva cesserebbero di essere un problema per convertirsi in cio’ che realmente sono: una risorsa per l’intero Paese, ma una risorsa disponibile per tutti gli studenti italiani. Questo e’ il vero problema che Conte non puo’ piu’ ignorare e che trovera’ sul suoi tavolo al ritorno da Bruxelles. Altrimenti sara’ impossibile affrontare un settembre sereno e le stesse elezioni in ballo ne risentiranno pesantemente, attraverso il giudizio degli elettori!” (Com/Rai/ Dire) 11:42 19-07-20 NNNN

Source: News UDC Italia

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