Stati Generali: Binetti (Udc), storia di un fallimento annunciato

Stati Generali: Binetti (Udc), storia di un fallimento annunciato

“UNA MONTAGNA DI CHIACCHIERE E DI PROMESSE VUOTE” (DIRE) Roma, 16 giu. – “Il Governo non appare certo piu’ forte dopo la lunga scenografia degli Stati generali nella bella cornice di Villa Panfili. Agli italiani sono arrivate, come al solito, tante dichiarazioni, tante promesse, ma anche una serie di rassicurazioni che non corrispondono affatto all’esperienza quotidiana che ognuno si fa con il suo lavoro o semplicemente muovendosi per la citta’. In definitiva: tanto rumor per nulla”. Cosi’ la senatrice Udc, Paola Binetti. “Solita confusione- continua- sulla scuola, tra chiusure e riaperture, compreso lo spettro che si tratti di un apri e chiudi per via delle elezioni regionali, con l’aggravante della iper-sanitarizzazione dei locali, resa indispensabile dagli elettori che si avvicenderanno nelle aule. Confusione massima per i tanti esercizi commerciali, che sono attualmente locali chiusi con grandi scritte: Affittasi, segno evidente di piccoli imprenditori che hanno gettato la spugna. La cassa integrazione non e’ arrivata a milioni di lavoratori e la pioggia di miliardi che si moltiplica nelle parole e nelle promesse, non e’ affatto certa che ci sia e sia disponibile per le necessita’ dei cittadini. E davanti alla prossima ‘redde rationem’ anche il M5S si spacca, dividendosi tra filo-Contiani e movimentisti puri alla Di Battista; che e’ come dire tra persone responsabilmente attaccate alle loro poltrone e persone che annusano tutti i rischi di chi in parlamento non ci tornera’ piu’, se il Movimento continua in caduta liberi di consenso. Sono, attualmente al 50% dei consensi iniziali, mentre Lega, FdI e perfino il Pd si stanno collocando decisamente meglio. A spese loro. La vera incognita, oggi come ieri, e’ il Partito degli astensionisti che sembra desiderare sempre piu’ un parlamento regolarmente eletto e un governo legittimato dal voto degli italiani: un parlamento che intercetti lo spirito, anche se non la formula politica, di un nuovo grande Centro, in cui il lavoro, la scuola e la famiglia siano realmente i tre assi portanti della politica. Cosa che oggi non accade per nessuno dei parametri resi in considerazione”. “Gli Stati generali- sottolinea Paola Binetti (Udc)- hanno mostrato al di la’ di ogni ragionevole dubbio che questo governo, questo stile di governo, e’ ormai giunto al capolinea e a settembre esplodera’ la rabbia degli italiani. Tutti: dai piu’ giovani che vanno ancora a scuola a quelli con diploma e laurea ma senza nessuna concreta opportunita’ di trovare lavoro. Anche le famiglie hanno ormai capito che il famoso assegno unico per i figli promesso per il 2022, sara’ solo l’ennesimo slogan elettorale per quando si andra’ a votare a cavallo tra il 2022 e il 2023. In definitiva una promessa messa in carico alla prossima legislatura, quando nessuno dei ministri dell’attuale governo sara’ al governo. Ma il vero scandalo sono le mancate politiche per il lavoro: tutto ha un sapore di vecchio assistenzialismo; tutto si gioca tra reddito di cittadinanza e reddito di emergenza; tra Cassa integrazione e prolungamento della cassa integrazione in deroga; tra aiuti di stato all’Alitalia, all’Ilva, senza riforme strutturali. Tutto un vecchio statalismo assistenziale che ha portato al fallimento Paesi ben piu’ ricchi del nostro. Un disastro annunciato, ma tanto gli attuali artefici del fallimento non ci saranno e potranno tornare a montare le manifestazioni di piazza”. (Com/Mar/ Dire) 10:22 16-06-20 NNNN

Source: News UDC Italia

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