Manovra: Binetti (Udc), deludente nel rapporto con la salute

Manovra: Binetti (Udc), deludente nel rapporto con la salute

“Arrivano i primi documenti scritti sulla legge di Bilancio. Finora avevamo avuto solo chiacchiere in liberta’ di questo o quel ministro, con la possibilita’ di essere smentiti facilmente dall’altra forza di governo, mentre dall’opposizione qualcuno minacciava conseguenze catastrofiche senza pari. Il classico gioco delle tre carte, quello che facilmente si vede per strada, quando uno sprovveduto viene avvicinato dai due famosi compari che hanno deciso di spennarlo”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Peccato che questa volta pero’- continua- di sprovveduti non ci sia neppure l’ombra e le critiche che emergono da Forza Italia hanno la concretezza graffiante di chi si limita a tirare le conseguenze di promesse infondate, che si sommano a quelle elettorali; di scuse ingiustificate per non mantenere impegni presi; di interpretazioni fantasiose sui nostri rapporti con l’Europa, con le Banche, con le Agenzie di rating, ecc. Tutto e tutti nell’attuale governo sembrano stare su di una nuvola. O come si dice oggi in cloud. Nessun conto torna; nessuna promessa ha un iter preciso; nessun impegno vedra’ la luce prima di qualche anno. Cominciamo dal Ministero della salute: oggi il Fondo resta come ieri, domani forse crescera’”. Per BINETTI “sembra uno scherzo, ma non lo e’! E forse dovremo perfino ringraziare che a fronte di bisogni crescenti il fondo non sia diminuito gia’ da quest’anno. In quanto all’aumento promesso per il biennio 2019-2020, e’ tutto in funzione di variabili che nessuno sa se si creeranno. Dipende dal nuovo Patto per la salute che alla fine di gennaio si stipulera’ con le regioni per un efficientamento dei costi. In compenso le nuove misure riguarderanno la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti” “Il che- spiega BINETTI- tradotto in un linguaggio comune significa revisione e aumento dei ticket. Riorganizzazione delle reti strutturali dell’offerta ospedaliera e dell’assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicita’ e alle liste d’attesa, senza nulla dire concretamente del Piano nazionale Malattie rare, scaduto ormai da oltre due anni, o del Piano della Non autosufficienza”. Continua la senatrice centrista: “Del tutto generiche le affermazioni relative alla valutazione dei fabbisogni del personale del Ssn e ai suoi riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica. Da un lato si proclama l’abolizione del numero chiuso a medicina e dall’altro si ignora l’esatta consistenza delle borse necessarie per la specializzazione di vecchi e nuovi neo-laureati in attesa di completare il loro iter formativo specialistico. Si parla di 800 borse in piu’ mentre e’ noto che sono oltre 8000 gli aspiranti specializzandi in attesa, per cui dopo tanti anni di studio non c’e’ futuro di nessun tipo! Chissa’ se per loro varra’ il Reddito di cittadinanza in attesa di entrare in una qualche scuola di specializzazione. Per l’ennesima volta si annunciano investimenti per la Tessera sanitaria digitale e per il fascicolo sanitario elettronico. Dulcis in fundo- conclude- si parla di promozione della ricerca in ambito sanitario, senza dire di quanto si disporra’, per quali obiettivi, con quali bandi, ecc. Una legge confusa e pasticciata che oscilla tra la conflittualita’ dei massimi sistemi: reddito di cittadinanza, abolizione della Fornero, Flat Tax e l’assoluta incapacita’ di prendere decisioni chiare e concrete su aspetti specifici del bilancio in risposta a necessita’ documentate dei cittadini. Incapace di investire realmente sulle persone che studiano, per accompagnarle nel mondo del lavoro”.

Source: News UDC Italia

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