Biotestamento: Binetti (Udc), con Ddl legislatura al capolinea
Biotestamento: Binetti (Udc), con Ddl legislatura al capolinea
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Roma, 13 dic. – “La legge sulle Dat e’ in dirittura di arrivo al Senato: manca una manciata di ore. Dopo aver cannibalizzato oltre 1.500 emendamenti giudicati a vario titolo inadeguati a rappresentare il problema nella sua gravita’ e nelle sue effettive dimensioni, il Senato forse trovera’ la maggioranza necessaria per approvare una brutta legge, ennesimo vulnus di natura etica in questa maggioranza”. Cosi’ Paola Binetti, parlamentare Udc. “Nella dialettica tra i partiti di maggioranza- sottolinea- queste leggi pesano come macigni. Non sara’ facile per alcuni parlamentari spiegare ai loro elettori storici come sia stato possibile far passare leggi che infrangono il patto di lealta’ tra eletti ed elettori; un patto forse non scritto, ma non per questo meno chiaro che tutela valori, che ci ostiniamo a considerare non negoziabili. La legge che il Senato si appresta a votare rievoca, senza nominarla, l’eutanasia omissiva, per sospensione di nutrizione e idratazione; ma a ben leggere anche una vera e propria forma di eutanasia attiva per somministrazione di sostanze. C’e’ poi l’abbandono del malato, consegnato alla sua stessa volonta’, anche quando questa e’ fiaccata dalla malattia, dalla solitudine, dalla perdita di speranza. E c’e’ poi una vergognosa mistificazione della professione medica, che dal paradigma della cura viene fatta virare verso il paradigma della non-cura.”Eppure- continua Paola Binetti- alla Camera solo una trentina di colleghi ha votato contro, con un disallineamento delle posizioni che non riflette l’opinione comune diffusa nel Paese e da sempre schierata a tutela della vita e della sua non disponibilita’. Scarsissimi gli interventi in Aula di colleghi, soprattutto del partito di maggioranza, che si sono opposti al pensiero dominante di una morte legittimata e anticipata a piacimento del soggetto e con l’aiuto di medici ed amici compiacenti. Eppure la coscienza di ognuno di noi si sente sollecitata dalla relazione di solidarieta’ che spinge a prendersi cura di chi e’ piu’ fragile, solo, malato… mentre in questo caso fragilita’, solitudine e malattia sembrano rimandare ad una immagine di vita indegna di essere vissuta. La legge sulle DAT, cosi’ come sara’ approvata domani, rappresenta un vulnus gravissimo all’etica della cura, perche’ trasforma la cura nel suo esatto contrario: il rifiuto della cura stessa. Capovolge l’antico principio di beneficienza, tacciandolo di un paternalismo autoritario che sembra far violenza al paziente, anche quando invece mette totalmente a disposizione del paziente se stesso, con le proprie competenze, e tutto un sapere scientifico in costante sviluppo. Entrando in un ospedale niente sara’ piu’ come sembra! Medici, che per rispettare la legge, dovrebbero abdicare alla loro storia personale, alla loro competenza professionale e perfino alla loro coscienza. Pazienti che invece di chiedere aiuto, possono dettare legge sulla base dei desideri del momento; letti di degenza in cui invece di somministrare cure si resta in attesa della morte, la si anticipa e se ne percepisce tutta l’influenza. Invece di studiare come far guarire i malati, si studiera’ come ridurne le sofferenze, facendoli morire il piu’ velocemente possibile. E’ davvero- conclude la deputata Udc- la peggior conclusione possibile di questa XVII legislatura”.
Source: News UDC Italia