Terremoto: Binetti (Nm), occorre dire basta a molestie burocratiche

Terremoto: Binetti (Nm), occorre dire basta a molestie burocratiche

Milano, 24 ago. (LaPresse) – “Risale a sei anni fa, alle 3.35 del 24 agosto, il terremoto che sconvolse Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto. Persero la vita oltre 299 persone, di cui 239 solo nel comune di Amatrice. Un terremoto a strascico, in cui le scosse si andavano succedendo senza che si potesse mai dire basta. Non a caso il livello di ansia e di angoscia che si è creato in quel periodo ha lasciato ancora oggi tracce profonde nel vissuto delle persone sopravvissute. Dopo 6 anni la ricostruzione procede ancora con lentezza. Occorre dire basta alle molestie burocratiche che stanno rallentando la ricostruzione. Il rispetto per le vittime si dimostra con fatti concreti. Ci sono molte idee, molti convegni, molte proposte e molte promesse, non ancora corroborate da fatti concreti. Ed è questo lo stato d’animo che oggi serpeggia tra i pochi abitanti rimasti e i molti ex-abitanti venuti in visita, anche per capire come riuscire ad ottenere dal Governo quanto è loro strettamente dovuto”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e candidata di ‘Noi moderati’ alla Camera. “I ritardi nello smaltimento delle macerie e nell’avvio della ricostruzione – aggiunge – ha reso il vissuto del terremoto come una ferita mai rimarginata; una ferita che fa male all’anima e al corpo di una intera comunità, che vive a cavallo di due regioni: Lazio e Marche e che anche per questo registra disparità di trattamento non accettabili da parte degli interessati. Al terremoto fisico è subentrato il terremoto burocratico, facilmente condensabile nell’espressione: ‘non si può fare; occorre aspettare’. E questo mantra, nel tempo, ha indotto molti ad andarsene definitivamente, rinunziando alle loro radici. Non serve la celebrazione di un anniversario così drammatico se non ci si impegna nella ricostruzione di ciò che è andato perduto. Sul fronte della ricostruzione, secondo il sindaco di Amatrice, questo è l’anno della ripartenza; tutti in attesa dei fondi del Pnrr con la speranza di poterli spendere presto e bene. Ma anche su questo obiettivo si stanno accumulando nubi nere, che minacciano di non riuscire a spendere neppure le risorse arrivate, tanto è complicato l’iter da seguire per la pianificazione e la rendicontazione”. “La burocrazia è il nuovo terremoto di questi paesi, in cui i pochi abitanti rimasti stentato a rientrare in possesso dei propri beni. Ed è questa la vera sfida che competerà al nuovo Governo: mettere il punto finale ad una ricostruzione appena iniziata e già più volte fermata. A sei anni dal terremoto, con il cambio di legislatura che ci attende, l’impegno per la ricostruzione deve essere collegiale, condiviso, senza diventare terreno di scontro tra le parti”, conclude Binetti.

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Source: News UDC Italia

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