Dl Sicurezza: Binetti (Udc), ecco perchè non sono soddisfacenti

Dl Sicurezza: Binetti (Udc), ecco perchè non sono soddisfacenti

(DIRE) Roma, 15 dic. – “La questione Migranti
torna in pole position nel dibattito parlamentare sul Decreto Sicurezza,
in discussione al Senato. E ancora una volta si scontrano l’ideologia
buonista di un Pd, in cui l’Italia appare come un Paese senza frontiere
e l’ideologia dura e cruda della Lega, in cui l’Italia dovrebbe essere
circondata da una unica maxi-barriera, attrezzata per respingimenti ad
oltranza. L’ideologia di una pietas che fa leva sul sentimento
dell’accoglienza indiscriminata e mette in primo piano un Mediterraneo
che appare come un gigantesco cimitero a cielo aperto. E l’ideologia di
chi dietro lo slogan: prima gli Italiani, dimentica che gli italiani
sono stati un popolo di migranti che ha pagato a caro prezzo una
politica economica in cui le discriminazioni piu’ che tra ricchi e
poveri erano tra chi aveva un lavoro e chi non l’aveva. Impossibile la
mediazione tra queste due forze politiche, con la radicale ambiguita’
del M5S, che ha prima votato i famosi decreti Salvini e ora si appresta
a votare i nuovi decreti fortemente voluti dal Pd. I decreti attuali non
ci piacciono, come non ci piacevano i precedenti: la vita degli attuali
migranti e quella dei loro figli sono cose troppo serie per liquidarle
con un si o un no, tanto precipitosi quanto sprovvisti di una adeguata
strategia di inclusione e integrazione. Sono un muro contro muro, in cui
il governo attuale crede che basti liquidare Salvini per risolvere un
problema, che nelle legislature precedenti non aveva trovato alcuna
soluzione soddisfacente. Il fallimento della politica italiana in fatti
di migranti viene da lontano ed e’ evidente a tutti come non possa non
aggravarsi, come e’ naturale, in un periodo in cui la situazione
economico-sociale italiana e’ davvero drammatica. Ma l’antisalvinismo
acceca la maggioranza e non permette neppure che prendano forma valori
come la prudenza, il realismo storico, una progettualita’ illuminata e
consapevole”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua:
“I nuovi decreti sono pieni di ovvieta’ e cercano scorciatoie che
lasciano del tutto sorpresi in questa fase della vita del Paese, come i
permessi di studio che si trasforma o ipso facto in permessi che coprono
l’intera durata degli studi, ossia fino ad un limite di 10 anni e oltre
senza richiedere come contropartita un livello di preparazione di base
adeguato, la successiva regolarita’ negli studi, l’impegno a mantenersi
e la garanzia di una solida conoscenza della lingua italiana, almeno di
questa! Niente di diverso di quanto accade quando i nostri ragazzi vanno
a studiare all’estero”. Per Binetti “il Decreto usa il generico permesso di studi come se fosse un passaporto
che puo’ legittimare l’ingresso di chiunque, per qualunque citta’ e in
qualunque condizione. Ancora piu’ fragile e’ la condizione dei minori
non accompagnati. Invece di interrogarsi su perche’ non funzioni la
legge Zampa, una legge decisamente buona, si scivola ancora una volta
nelle genericita’ che non offre garanzie a soggetti esposti a scivolare
nello spaccio, nella micro-criminalita’, nella prostituzione, maschile e
femminile, o peggio ancora in quella forma di tratta in cui c’e’ tutto
il rischio che vengano utilizzati per il prelievo di organi. Decreti
demagogici in cui ai migranti attualmente presenti in Italia e ai loro
figli si offrono quei livelli minimi di sopravvivenza per cui l’iniziale
senso di gratitudine si converte presto in un rancore vendicativo e
insoddisfatto, come confermano Paesi quali la Francia, il Belgio o gli
stessi Stati Uniti, in cui la migrazione e’ una realta’ ben piu’ antica
della nostra. La lotta al razzismo richiede una complessita’ di
strategia che fanno leva sul rispetto di tutte le parti coinvolte nel
processo di integrazione e richiede un lavoro culturale che superi la
strumentalizzazione politico-ideologica di cui ancora una volta e’
vittima l’intero Paese”, conclude la senatrice.

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Source: News UDC Italia

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