SALUTE E DIFFICOLTÀ ACCESSO A CURE SIANO INSERITI TRA I TEMI

CONSULTAZIONI, BINETTI: SALUTE E DIFFICOLTÀ ACCESSO A CURE SIANO INSERITI TRA I TEMI

(9Colonne) Roma, 11 apr. – “Dall’indagine Istat sugli italiani che rinunciano alle cure per motivi di reddito emerge un dato inquietante: 4 milioni di persone hanno avuto difficoltà serie nell’accedere a servizi essenziali per la loro salute. Anziani, malati cronici, persone con patologie di tipo degenerativo, che creano anche un forte impatto sulle loro famiglie e sul contesto sociale in cui vivono.
Anche questo è un buon motivo per accelerare la formazione del governo e di conseguenza la formazione delle commissioni che dovranno cominciare a prendere in esame i problemi concreti degli italiani, molti dei quali non hanno i soldi per curarsi. I dati sono un combinato disposto tra Eurostat, che analizza la difficoltà di accesso alle cure in Europa e l’Istat, ovviamente più concentrato sulla situazione italiana.
Il problema riguarda non tanto gli aspetti farmacologici, a cui comunque il 4,4% della popolazione dichiara di aver dovuto rinunciare, quanto piuttosto quell’insieme di cure di cui sono parte integrante la fisioterapia, la psicoterapia, la riabilitazione nelle sue diverse forme, ecc… E riguarda anche, in modo significativo, le cure odontoiatriche, di cui oltre l’80% degli anziani ha assoluto bisogno per garantirsi una nutrizione adeguata.”
Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, da sempre in Commissione Sanità e Affari sociali.
“Un dato che comunque merita un’attenzione del tutto particolare è quello che prendendo in esame le diverse fasce d’età, per la prima volta denuncia le rinunce alle cure di persone tra i 45 e i 54 anni di età, in piena attività lavorativa. E tra queste persone sono le donne quelle che pagano il prezzo più alto e nel Centro-sud la situazione è più grave che non al nord.
Altra osservazione facilmente intuibile è che rinunciano alle cure più facilmente le persone con un tasso d’istruzione più basso e con un reddito inferiore. A volte si rischia la banalità o la banalizzazione dei problemi, enfatizzando i dati statistici se non si fanno corrispondere ai dati rilevati une serie di azioni correttive. Ed è proprio questa la responsabilità del Governo che verrà e il ruolo propositivo del parlamento.
Dopo 10 anni di crisi economica che ha impoverito le famiglie italiane, fino a consumare il risparmio privato accumulato in anni di sacrifici; con un indice di disoccupazione di cui nonostante le promesse di un Pil fantomaticamente in crescita, non si vede il riflesso concreto nella vita quotidiana, è evidente che la salute delle fasce più deboli della popolazione paga il prezzo più alto. Ed è per questo che gli italiani sollecitano uno scatto di responsabilità tra i leader politici, veri o presunti che siano, chiedendo loro di assumere una responsabilità reale verso il Paese.
Domani Mattarella riprende le sue consultazioni alla ricerca di una maggioranza sufficientemente stabile.
A coloro che saliranno al colle vale la pena ricordare anche i bisogni reali che misurati in termini di cura ci dicono che il Paese sta male e fatica a curarsi come sarebbe giusto e doveroso.” Così Paola BINETTI in una nota.
(PO / red) 111058 APR 18

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