Circolare del Viminale su gioco e distanze

La senatrice dell’Udc Paola Binetti guarda con favore la circolare del Viminale su gioco e distanze.

“Al termine della XVII legislatura terminata e alle soglie della attuale sembra che finalmente il Ministero dell’Interno, si badi bene quello dell’Interno e non il Mef, sia riuscito a scrivere le linee guida che riguardano le licenze delle sale giochi e le scommesse. Il punto chiave riguarda il rispetto delle distanze minime da luoghi sensibili e fa riferimento all’intesa maturata il 7 settembre 2017, nella Conferenza Stato-Regioni, per una equilibrata distribuzione sul territorio delle diverse sale gioco.
Erano almeno 5 anni che chiedevamo una norma in tal senso con il Ddl a mia prima firma, sulla tutela dei giocatori affetti da dipendenza grave dall’azzardo.
Il muro di gomma con cui ci siamo scontrati lungo tutti e cinque gli anni della legislatura è cosa nota a tutti. Compresa la sostanziale negazione che esistesse un problema ludopatia, mentre ora finalmente si parla della necessità di adottare sistemi per razionalizzare le attività di gioco in un’ottica volta ad evitare le gravi conseguenze sociali determinatesi anche a seguito di fenomeni di ludopatia”.

Lo afferma la senatrice Paola Binetti, Udc, in riferimento alla recente circolare operativa del Viminale alle questure e alle prefetture “per il rilascio delle licenze di attività di raccolta di scommesse, di sale giochi con apparecchi videolottery e sale bingo perché siano rispettate le distanze minime da luoghi sensibili.
L’obiettivo dell’intesa è quello di regolare la distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio, tenendo conto delle mutate e ampiamente peggiorate, esigenze sociali.

Dal momento che l’azzardo è un gioco che risponde direttamente ed esclusivamente all’Agenzia dei Monopoli e delle dogane, di cui è il Governo in ultima istanza ad essere responsabile, è facile dedurre che la stessa Agenzia sia corresponsabile di questo dilagare dell’azzardopatia, legato anche al proliferare delle sale e delle macchinette con cui giocare nelle sale stesse.
Regioni ed Enti locali hanno sottolineato nel documento come in passato si sia permessa una diffusione del gioco legale, in particolare delle slot, moltiplicando l’offerta sul territorio, adducendo come presunto obiettivo quello di arginare la diffusione incontrollata dell’offerta di gioco illegale.
Ma ben sapendo che si stava provocando una nuova emergenza sociale che nè l’Agenzia dei Monopoli nè il Mef, nè il governo nel suo complesso hanno mai voluto controllare e contenere nella forma auspicata da una miriade di associazioni e da una parte consistente del Parlamento stesso.
L’attuale intesa prevede di ridurre l’offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita, attraverso l’anticipo della riduzione delle Awp (gli apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro)!.
Secondo Binetti si tratta di “una posizione tardiva, che speriamo non si esaurisca nella tecnica dell’annuncio a cui non seguono mai azioni coerenti e concrete per renderla operativa.
L’attuale governo, sia pure nella sua forma in prorogatio per gli affari ordinari, non ha mai voluto mettere in primo piano la tutela della salute dei cittadini, ma si è limitata ad operazioni che garantissero sempre e comunque lo stesso gettito fiscale.
L’attuale circolare dell’Interno prevede che la Questura, in sede di rilascio della licenza, tenga conto delle distanze minime da mantenere rispetto a luoghi qualificati come sensibili.
Chissà che l’attuale legislatura, pur tra le difficoltà che ne caratterizzano gli inizi non sia più capace di un gesto chiaro e forte di coraggio a tutela dei cittadini”.

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