FARE LE LISTE PENSANDO AL FUTURO PARLAMENTO

ELEZIONI. BINETTI (UDC): FARE LE LISTE PENSANDO AL FUTURO PARLAMENTO (DIRE) Roma, 28 gen.
“Fare le liste elettorali sta diventando un vero e proprio test per i leader dei diversi partiti, ma a giudicare dal livello di insoddisfazione generale tra i potenziali candidati c’e’ qualcosa che non funziona”. Lo sottolinea Paola BINETTI, parlamentare Udc.
“Renzi-osserva- sembra aver disegnato un partito con un profilo ben diverso da quello di inizio legislatura, ma colpisce in questo nuovo oggetto politico emergente l’assenza di colleghi che in questa legislatura hanno partecipato al lavoro parlamentare con un’esemplare passione politica. Sacrificati sull’altare del rinnovamento.
Ancora peggio e’ cio’ che e’ accaduto nel M5S. Dopo aver pubblicato le loro liste al gran completo, dopo aver diffuso i risultati delle parlamentarie come frutto indiscusso di una democrazia diretta, si sono posti come paladini del nuovo modello politico che secondo loro dovrebbe governare l’Italia.
Tutto in nome della trasparenza, ma tutto ribaltato nel giro di una manciata di ore.
Anche nell’area del Centro destra le cose non sono semplicissime, perche’ i leader che compongono il Quarto polo stanno cercando di far emergere un profilo unitario di idee, valori, proposte, che dovranno caratterizzare l’attivita’ politica della prossima legislatura, soprattutto in temi a forte impatto sociale e culturale.
Occorre fare le liste immaginando le persone che in Parlamento dovranno risolvere i problemi del Paese, cosi’ come e’ importante immaginare il Consiglio dei ministri che dovra’ governare il Paese.
Eppure tra le tante argomentazioni che presidiano le scelte dei candidati fatte dei leader non sempre il futuro lavoro parlamentare e’ posto nella giusta evidenza”.
“Le candidature dei futuri parlamentari – continua Paola BINETTI – dovrebbero rispondere alla specificita’ del mandato affidato loro dalla Costituzione; responsabilita’ dei leader e’ scegliere le persone piu’ idonee a questo compito.
Non basta valutare i candidati limitandosi all’unico parametro attualmente preso in considerazione: il consenso popolare, occorre fare un passo avanti per valutare anche abilita’ e competenze; sensibilita’ etica e disponibilita’ relazionale. In molti partiti la scelta dei capilista, nel proporzionale come nell’uninominale, e’ fatta sulla base della visibilita’: attori, show man, sportivi, personaggi mediatici a qualsiasi titolo, immaginando che il pubblico non sappia distinguere tra lavoro parlamentare e personaggi dello spettacolo e dello sport.
Ci si scatena contro i politici di professione, immaginandoli corrotti e incompetenti, mentre si da’ per scontato che chiunque altro invece sia onesto e all’altezza del ruolo che gli si affida.
E’ il mito della improvvisazione e dell’autoreferenzialita’, mentre avremmo bisogno di una nuova consapevolezza su cio’ che e’ la politica e su cio’ che gli italiani si attendono dalla politica.
Il Quarto Polo vuole ripartire da qui, dalla selezione di candidati qualitativamente competenti e motivati per fare un lavoro di squadra a forte impatto sociale e culturale, oltre che economico”.
(ComMar/ Dire) 17:25 28-01-18 NNNN

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