Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023. Intervento in aula dell’on. Lorenzo Cesa

Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023. Intervento in aula dell’on. Lorenzo Cesa

Intervento dell’on. Lorenzo Cesa nell’Aula di Montecitorio sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 23 e il 24 marzo 2023.

Testo integrale dell’intervento

Signora Presidente, Onorevoli Colleghi,

la riunione del consiglio europeo di domani cade a pochi giorni dal clamoroso mandato di arresto spiccato dalla corte penale internazionale contro Putin, per la deportazione di migliaia di bambini dai 4 mesi ai 17 anni strappati alle loro famiglie e alla loro terra per essere indottrinati e rieducati in Russia, secondo logiche aberranti praticate -nel secolo scorso- dalle dittature nazista e comunista.

Si tratta purtroppo di un provvedimento che non avrà, almeno per il momento, efficacia pratica ma che certamente rivela al mondo libero, una volta di più, il vero volto della Russia di Putin : una dittatura spietata e priva di ogni moralità.

Ma il consiglio europeo si riunisce anche alla luce di un altro fatto di assoluta rilevanza: la visita del leader cinese Xi Jinping a Mosca, un incontro bilaterale che -secondo le dichiarazioni del presidente cinese- ha lo scopo di creare le condizioni per una tregua tra Ucraina e Russia.

Ebbene, noi guardiamo senza pregiudizio a questa iniziativa perché nessuno spiraglio che porti verso la fine del conflitto va trascurato ma, al tempo stesso, non coltiviamo illusioni e ribadiamo che nessuna tregua potrà avere luogo e nessuna pace potrà stabilizzarsi se prima lo stato sovrano di ucraina non avrà recuperato il controllo del proprio territorio e non verranno ripristinate le regole del diritto internazionale che la folle aggressione di Putin ha stravolto con la violenza e la menzogna.

In questo senso è utile ribadire che la nostra posizione, tutt’altro che isolata, continuerà ad esprimersi nell’alveo della NATO, in totale sintonia con i nostri partner europei che, insieme a Stati Uniti e Gran Bretagna, hanno deciso di sostenere senza alcuna esitazione l’eroica resistenza del popolo ucraino.

Mi permetta su questo punto, presidente Meloni, di esprimere sincero apprezzamento per come l’Italia sta mantenendo -di fronte alla comunità internazionale- una posizione ferma, lineare e coerente che fa onore a tutti noi.

La nostra vocazione atlantista, la nostra immagine e autorevolezza internazionale e la nostra lealtà rispetto agli impegni assunti, signora Presidente, con il suo governo non solo vengono confermate al piu’ alto livello ma addirittura si rafforzano, con atti e provvedimenti parlamentari univoci e senza zone d’ombra.

Tutto questo si traduce anche, per noi, in un vantaggio concreto perché è sotto gli occhi di tutti che la nostra ritrovata affidabilità istituzionale spinge i partner dell’unione europea a dimostrare, in concreto, maggiore disponibilità ad affiancarci e sostenerci nel fronteggiare le drammatiche emergenze (come quella dell’immigrazione) che da soli non potremmo risolvere, cosi come non potrebbe farlo nessuno.

Ora si tratta di insistere e verificare fino in fondo questa disponibilità più volte dichiarata, trasferendola sul piano della concretezza.

Per questo fa bene -presidente Meloni- a richiamare gli organismi

dell’Unione europea ad agire secondo meccanismi di concreta solidarietà e condivisione.

Le dichiarazioni di intenti e i richiami ai principi umanitari vanno bene come premessa, ma ora occorre qualcosa di più, serve un salto di qualità.

L’Europa deve agire concretamente sul piano diplomatico, organizzativo, strutturale ed economico per fronteggiare il fenomeno migratorio destinato ad allargarsi sempre di piu’ e ad assumere proporzioni gigantesche che coinvolgeranno non i singoli paesi o le singole regioni ma interi continenti.

E proprio dinanzi a queste prospettive epocali, il nostro paese è destinato, gioco-forza, a recuperare centralità nello scacchiere mediterraneo.

È un fenomeno inevitabile per tante ragioni, a cominciare dalla nostra posizione geopolitica di ponte tra l’Europa, il Maghreb ed il medio oriente.

Una posizione che non ci pone solo dinanzi all’emergenza migratoria ma che -attraverso l’azione diplomatica che cosi efficacemente il suo governo sta portando avanti- ci rende essenziali anche per l’approvvigionamento e l’autonomia energetica di tutta l’Europa.

Penso agli accordi con l’Algeria e al gasdotto East Med che coinvolge Israele Cipro Grecia e l’Italia e dimostra il ruolo centrale dell’italia quale HUB energetico nel Mediterraneo (LIBANO).

Altro tema rilevante che il Consiglio europeo dovrà affrontare sarà la situazione economia. Anche in questo caso sono certo del suo contributo     essenziale.

La priorità in questo momento è raffreddare l’inflazione.

Ma la leva monetaria non è la sola strada, il continuo rialzo dei tassi non è la migliore soluzione: una politica monetaria estremamente restrittiva, fa crescere non solo l’indebitamento del nostro Paese ma crea danni rilevanti al rilancio dell’economia dopo il dramma della pandemia.

Le imprese faticano a finanziarsi mentre il potere d’acquisto dei cittadini cala in maniera seria: una miscela esplosiva che rischia di incidere pesantemente sulla capacità di investire e creare occupazione e ricchezza.

Per questo Il nostro auspicio (e siamo certi che saprà rappresentarlo con la lucidità di cui è capace) è che si ponga termine al continuo rialzo dei tassi di interesse che non è affatto certo possa ridurre l’inflazione, causata in Europa prevalentemente dall’elevato costo dell’energia e da fenomeni speculativi.

Ne’ sarebbe utile rispondere alla crisi con un ritorno a politiche di austerity : molto piu’ utile, invece, far comprender ai nostri partner che  occorre prudenza sul ritorno a rigidi parametri di bilancio dopo la loro luna sospensione durante il Covid.

In conclusione, Signora presidente, siamo certi che soprattutto grazie al suo ruolo e alla sua lucida determinazione, nell’imminente consiglio europeo si rafforzerà l’unità di intenti tra i paesi membri per fronteggiare insieme le emergenze che abbiamo dinanzi e far compiere all’unione un ulteriore, significativo passo in avanti.

Il pieno sostegno all’Ucraina in linea con la alleanza atlantica, la soluzione dei problemi economici che si riaffacciano e una risposta davvero comune al dramma dell’emigrazione, sono il banco di prova che attende i paesi dell’unione.

E noi siamo convinti che il suo ruolo, a nome di tutto il paese, sarà essenziale per giungere a risultati concreti e per proiettare nel mondo l’immagine di una unione europea piu’ coesa, solidale ed efficiente, all’altezza delle sfide che i tempi ci impongono.

Per questo motivo noi del gruppo Noi Moderati UDC la sosterremo convintamente, a Lei e a tutta la delegazione del Governo auguriamo un buon lavoro.

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Source: News UDC Italia

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