ALFIE: HO SCRITTO A KATE E WILLIAM PER RACCOMANDARGLI VICENDA

ALFIE. BINETTI: HO SCRITTO A KATE E WILLIAM PER RACCOMANDARGLI VICENDA

(DIRE) Roma, 27 apr. – “L’inutile crudelta’ della magistratura inglese nei confronti di Alfie e dei suoi genitori pone al centro del dibattito contemporaneo non tanto il tema dell’accanimento terapeutico, quanto piuttosto quello del ruolo della famiglia.
Nel caso di Alfie la sua sopravvivenza, da quando e’ stato staccato dalla macchina, conferma la sua capacita’ di vita autonoma, sia pure in condizioni di grande fragilita’ e pone fine ad un dibattito tanto ideologico quanto privo di consistenza scientifica. Ma quel sistematico ignorare le richieste dei genitori, che volevano soltanto portare a casa il proprio bambino per accudirlo come meglio potevano, obbliga a chiedersi cosa rappresenti per il governo inglese la nascita di un bambino nel seno di una famiglia che non si limita a generarlo, ma se ne prende cura a 360 gradi.
Sui media inglesi e’ facile in questi giorni trovare le prime foto del royal baby, il terzo figlio della giovane coppia reale, quinto nella successione al trono. I genitori sorridenti rappresentano nell’immaginario collettivo degli inglesi l’emblema di una famiglia felice, di cui nessuno si sogna di mettere in discussione il diritto dei genitori a prendersi cura del figlio nei modi che riterranno piu’ opportuni.
Ma non e’ cosi’ per la famiglia Evan e per questo, dopo l’intervento esplicito del Papa a favore di Alfie; dopo l’intervento del ministro Alfano e del ministro Minniti che con procedura d’urgenza hanno dato al bambino la cittadinanza italiana; dopo l’intervento di Mariella Enoc, Presidente del Bambino Gesu’, che si e’ recata personalmente a Liverpool per sostenere i genitori nella speranza di un trasferimento di Alfie nel prestigioso ospedale romano, ho deciso di scrivere a William e Kate, puntando sulla loro sensibilita’ di genitori e sul potere istituzionale oltre che mediatico.”
Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “William e Kate hanno avuto la gioia di tre bambini sani, belli, amati e coccolati da una intera nazione.
I genitori Evan sono stati privati del diritto-dovere piu’ forte di un padre e di una madre, quel dovere di cura che raggiunge il suo livello piu’ alto proprio quando il bambino e’ fragile e malato.
William e Kate nutrono certamente sogni e speranze per i propri figli, con i timori naturali dei genitori che vorrebbero proteggere i propri figli da qualsiasi disagio e sofferenza, non solo fisica, ma anche psicologica. E solo loro in questo momento di gioia per il terzo bambino appena arrivato possono comprendere la durezza dell’esperienza che sta vivendo una coppia di genitori come loro, ma assai meno fortunati.
Non solo perche’ il loro bambino e’ malato, ma soprattutto perche’ tra medici e giudici hanno fatto di tutto per sospendere in anticipo la vita del loro bambino. Si chiama eutanasia e si legge morte procurata ad un innocente che lotta per vivere. Non uno qualunque, ma un figlio che generano ogni mattina proteggendolo dai venti di morte che si addensano su di lui.
Vorrebbero solo che il bambino fosse curato nel miglior modo possibile; vorrebbero potersene occupare in prima persona e comunque ne accettano la morte ma non vogliono che muoia per mano di qualcuno.
Chissa’ se William e Kate vorranno festeggiare la nascita del terzo bambino con un gesto di misericordia che e’ anche e pima di tutto un gesto di giustizia! E di rispetto verso una coppia di genitori come loro…”
(Com/Rai/ Dire) 11:08 27-04-18 NNNN

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