ANCORA MOLTO DA FARE PER TUTELARE LE DONNE

DIRITTI. BINETTI: ANCORA MOLTO DA FARE PER TUTELARE LE DONNE (DIRE) Roma, 19 mar.
“In un Paese in cui ben poche cose sembrano funzionare nel modo dovuto, l’ultimo rapporto Istat ci consegna tra luci e ombre due informazioni di grande interesse. Riguardano le nuove generazioni e si riferiscono a quei soggetti che sembrano piu’ fragili e quindi piu’ bisognosi di una attenzione concreta e soprattutto qualificata.
Sono gli alunni con disabilita’ e il dato secco e’ che su 160mila alunni con disabilita’ ci sono piu’ di 88mila insegnanti di sostegno. In definitiva un insegnante ogni due bambini; per cui sembra che nella scuola italiana ci sia una sufficiente disponibilita’ di risorse umane su cui questi ragazzi possono contare.
Ma, come sempre accade, le cose non stanno come sembra. Le differenze territoriali sono vistose e inaccettabili, soprattutto quando interessano piccoli centri o aree provinciali in cui non esistono altre risorse su cui poter contare. Mancano centri specializzati che si facciano carico dei soggetti con disturbi specifici sia sul piano neuro-motorio che su quello psicologico e comunicativo.
Sorprende inoltre la marcata differenza di genere: i maschi rappresentano piu’ del 64% degli alunni con disabilita’ in entrambi gli ordini scolastici: 213 maschi ogni 100 femmine nella scuola primaria e 180 maschi ogni 100 femmine in quella secondaria di primo grado.
Ora poiche’ e’ difficile immaginare un fondamento scientifico che giustifichi una tale diversita’ di prestazioni, e’ facile chiedersi se ancora una volta non si presti ai bambini una attenzione maggiore e migliore di quella che si presta alle bambine.
Come se nelle femmine si tollerasse maggiormente una prestazione scolastica di piu’ basso profilo, mentre per i maschi si sentisse la necessita’ di intervenire il piu’ tempestivamente possibile per colmare questo divario.
Un’ulteriore disparita’ di genere, ancora una volta a favore dei soggetti di sesso maschile.”
Lo afferma la parlamentare Paola BINETTI, Udc, che continua: “E’ sempre l’articolo 3 della Nostra Costituzione quello che fa da cenerentola nel nostro sistema istituzionale: tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
In questo caso dovremmo aggiungere anche senza distinzione di Regione, perche’ le principali discriminazioni in fatto di istruzione e di salute sono proprio tra nord e sud. E se e’ vero che e’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano la liberta’ e l’eguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana …
Allora dobbiamo riconoscere che ancora moltissimo resta da fare per tutelare le donne e i diritti delle donne, a cominciare dai diritti delle bambine soprattutto se presentano una qualche disabilita’….”
(Com/Rai/ Dire) 13:23 19-03-18 NNNN

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