SCHIERATI DALLA PARTE DELLA VITA

ELEZIONI. BINETTI: SCHIERATI DALLA PARTE DELLA VITA (DIRE) Roma, 6 feb.
“In questa campagna elettorale a preoccupare non sono tanto le fake news che compaiono sistematicamente attaccando questo o quello dei candidati. E’ evidente che il loro unico scopo e’ quello di far risaltare per differenza le qualita’ di qualcun altro; ci preoccupano le mezze verita’, che manipolando i dati e il senso stesso dei dati creano un’atmosfera di sospetto che rende poco attendibili le posizioni cruciali di un partito.
Nel caso della Quarta forza del Centro-destra, destinata a crescere rapidamente come rivelano i sondaggi, la saggia e paziente opera di tessitura di Cesa, viene trasformata in una macchinosa operazione di accaparramento di posti in lista. Una operazione del tutto naturale in un leader, ma che nel caso specifico di Lorenzo Cesa ha reso possibile a molti altri piccoli soggetti politici di apparire in posizioni interessate e contendibili nella prossima tornata elettorale. Un ruolo per cui tutto il quarto polo gli e’ grato e gliene riconosce la leadership discreta ed efficace.
Eppure ieri e’ stato attaccato su questo fronte da qualcuno che, mal digerendo la posizione coraggiosa assunta nel definire la linea strategica della nuova forza politica, ha voluto sminuirne le competenze proprio sul piano politico.
Cesa ieri ha presentato i futuri parlamentari che nella prossima legislatura si assumono esplicitamente il compito di difendere principi e valori, comunemente identificati come quelli caratteristici del mondo cattolico.
Attenzione, non si tratta di valori che appartengono a questo o a quello schieramento, dal momento che sono i valori che definiscono l’ecologia umana fin dalle sue radici, ma di valori che nella ultima legislatura solo uno stretto manipolo di parlamentari dell’area di Centrodestra ha difeso, per esempio il valore della vita, fortemente insidiato dalla recente legge sulle DAT.
Pochissimi non hanno votato quella legge e loro erano tra questi pochissimi, perche’ ritenevano la legge una sorta di piano inclinato verso l’eutanasia.
Ma poiche’ il tempo e’ buon pagatore e la verita’ viene sempre a galla, prima o poi… cosi’ e’ accaduto con il primo caso di applicazione della legge sulle DAT”.
Lo afferma l’onorevole Paola Binetti, UDC, che continua: “Morire di DAT: Patrizia Cocco, 49 anni, ha conquistato gli onori della cronaca, perche’ e’ la prima italiana ad aver sfruttato l’entrata in vigore della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento. E lo ha fatto chiedendo di morire; non era in fin di vita, ma ha voluto accelerare il processo della propria morte.
Ha combattuto la sua battaglia contro la Sla, poi ha detto basta e ha chiesto di staccare la spina, di essere sottoposta a sedazione profonda, e subito dopo e’ morta.
La sua morte segna un punto di non ritorno nel dibattito che ha accompagnato la legge sulle DAT, proprio per l’equivoco riferimento alla sedazione profonda, prevista anche dalla legge sulle cure palliative, ma a determinate condizioni precisate dal CNB.
E’ evidente il tentativo in atto di fare della legge sulle DAT l’equivalente italiano di una legge sulla eutanasia passiva (sospensione delle cure e dei trattamenti di qualsiasi tipo), aggravata da una eutanasia attiva: somministrazione di farmaci che di fatto accelerino la morte.
Per fermare questa deriva che ha caratterizzato molti dei provvedimenti varati in questa legislatura, alcuni di noi, presenti alla conferenza stampa di ieri con Lorenzo Cesa, ha accettato di candidarsi con il Quarto Polo; una posizione che la presenza radicale nello schieramento del centrosinistra rende ancora piu’ problematica.
Su questo fronte manterremo una posizione chiara, a tutela della vita e della famiglia; del lavoro e della solidarieta’, ma anche delle politiche di contrasto alla poverta’, come Papa Francesco ribadisce quotidianamente”.
(Vid/ Dire) 17:25 06-02-18 NNNN

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