CURE PALLIATIVE AL CENTRO DI UN CONVEGNO A ROMA

Il punto anche in prospettiva di un dialogo culturale con i paesi del Mediterraneo al congresso ‘Corpo e spiritualita’ nel dialogo transculturale in Oncologia’ Roma, 19 gen. (AdnKronos)
La necessità di una maggiore conoscenza delle cure palliative. Non solo in Italia, ma anche in prospettiva di un dialogo con i paesi del Mediterraneo in modo tale da implementare una rete di scambi culturali per le cure oncologiche.
E’ quanto è emerso nel corso del congresso internazionale ‘Corpo e spiritualità nel dialogo transculturale in Oncologia’ che si è svolto oggi presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, a Roma, organizzato in collaborazione con l’Istituto di Studi Europei ‘Alcide de Gasperi’ e con il patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“C’è una bella legge sulle cure palliative, totalmente ignota, basta qualche caso particolare per far esplodere il clamore, siamo un Paese in questo caso ignorante”, sottolinea monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, nel suo intervento.
“Le cure palliative non sono solo un antidolorifico – continua monsignor Paglia -. C’è bisogno di approfondire il tema – e questo convegno va in tal senso – come indispensabilità dell’accompagnamento all’ultima parte della vita”. In questo senso cure palliative significano “non lasciare mai solo il malato, farlo sentire membro di una comunità, fargli sentire il calore degli affetti, aiutarlo a cercare di individuare tutto ciò che lo faccia sentire parte della vita”.
“La bellezza della legge sulle cure palliative sta nella sua multidimensionalità: non si limita solo alle cure di tipo farmacologico ma alla ricchezza di tutta una serie di terapie di ordine più spirituale e psicologico che dà senso alla prospettiva di vita del paziente”, dice la deputata Paola Binetti (Misto-Udc-Idea).
E’ necessario dedicare “attenzione al malato”, non alla malattia, afferma la parlamentare, “tutto quello di cui il malato ha bisogno viene declinato sempre con lo sguardo chino sul suo corpo, molto poco con lo sguardo attento a quella dimensione di spiritualità”.
“Ci addolora molto che nelle ultime vicende qualcuno abbia inteso trasformare la ricchezza di questa legge, che permette di dire ‘no’ al dolore con tutti i mezzi possibili, nella via italiana per l’eutanasia.
Le cure palliative – sostiene – non hanno nulla a che vedere con l’eutanasia”.
(Sib/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 19-GEN-18 19:52 NNNN

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