Caregiver. Binetti (Udc): Bene Governo su direttiva, ora si acceleri su tutele

“Il Consiglio dei ministri questa settimana ha finalmente approvato la direttiva europea 2019/1158 sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza, i famosi caregiver che stiamo seguendo da anni con grande attenzione per riconoscere la qualità del lavoro che svolgono di giorno in giorno accanto ai loro familiari disabili, rinunciando spesso ad una vita professionale autonoma, con tutte le sicurezze e le garanzie che potrebbe offrire lprp sul piano economico e sociale. La direttiva europea, appena approvata dal nostro CdM, risale al 2019 e, a sua volta, abroga una precedente direttiva europea di oltre 10 anni fa, la 2010/18/UE. Queste date sono importanti per capire quanto sia lungo il cammino per il riconoscimento dei diritti dei Caregiver, in Italia e in Europa. La norma introduce il diritto alla priorità non solo per lo smart working, ma anche per altre forme di lavoro flessibile, sia per i caregiver che per le persone con disabilità gravi. Impegna l’INPS ad attivare servizi informatici specifici per informare tutti gli aventi diritto delle norme sull’accesso ai congedi, garantendo che le aziende sanitarie locali e i servizi socio-sanitari diano loro informazioni complete e tempestive. Un modo concreto per facilitare a tutti i caregiver il raggiungimento del giusto equilibrio tra attività professionale e vita familiare, introducendo anche alcune novità in termini di congedo. Oggi, pur rallegrandoci davvero del recepimento della direttiva europea, che comunque risale a tre anni fa, non possiamo che rilanciare la nostra proposta di legge al governo in atto. Prendersi cura di chi si prende cura è una misura di civiltà e di gratitudine; ma è anche un fatto di giustizia e di buon senso. I caregiver svolgono un ruolo sul piano sociale che può essere solo parzialmente retribuito, sia per il costo che avrebbe se fosse tutto esternalizzato rispetti alla famiglia, sia per l’impossibilità di trovare, con la stessa competenza e in misura adeguata, chi sarebbe disposto a svolgere lo stesso lavoro. Per questo consideriamo l’approvazione in CdM della direttiva europea solo il primo passo per fare quanto è  necessario e restituire a migliaia di persone quanto finora abbiamo negato loro; al loro dovere di assistenza sul piano familiare non abbiamo fatto corrispondere il riconoscimento di un diritto e siamo venuti meno come Parlamento e come esecutivo ad un grave dovere di giustizia.” Lo sostiene Paola Binetti, senatrice dell’Udc.

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