Violenza sulle donne, la senatrice Binetti: “Non c’è niente di peggio dei figli sottratti alle mamme

A cura di Agenzia di stampa Dire

“La giustizia deve fare un enorme passo avanti sulla violenza contro le donne, specialmente in quella dimensione straordinaria rappresentata dalla tutela dei figli. Il modo peggiore e più devastante per fare violenza ad una donna è quello di toglierle i figli“. Lo spiega all’Agenzia Dire la senatrice Udc Paola Binetti, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Abbiamo dei casi di giustizia paradossali- racconta- con mamme che denunciano abusi, maltrattamenti o giochi erotici dei papà coi figli. La conseguenza è la sottrazione dei figli alle madri, parcheggiati per un po’ in case famiglia e poi affidati ai padri“. Di questi casi, spiega la senatrice che è anche membro di tre Commissioni che si occupano del tema (Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti nella comunità ‘Il Forteto’, Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori), “ho una lunga sequela di interrogazioni a cui il ministro Cartabia non ha mai risposto”. Sono casi “che denunciamo sempre perché questa è violenza pura verso i bambini e le donne. Abbiamo bisogno di una magistratura che abbia tutta la sensibilità del femminile e del materno per identificare realmente dove sia il sensus familiae, e quindi dove sia la tutela maggiore verso questi bambini”, termina la senatrice.

BINETTI: “EMPOWERMENT FEMMINILE DÀ AUTONOMIA E CORAGGIO 

“Puntare sull’enpowerment femminile” per agevolare il contrasto alla violenza contro le donne. Ne è certa Paola Binetti, che spiega: “Bisogna educare la donna alla sua autonomia economica, più le donne sono autonome e più avranno il coraggio di lasciare il compagno, chiunque sia“. La senatrice si riferisce anche ad un’autonomia “psicologica. I sentimenti sono importanti ma quando diventano distruttivi bisogna avere il coraggio di riconoscerli e lasciarli prima che esplodano”. Poi c’è l’autonomia sociale, “attraverso un lavoro professionale soddisfacente, la giusta compensazione ad altre difficoltà e frustrazioni”. Per la Giornata è stata organizzata un’iniziativa proprio sull’enpowerment femminile. “Non bisogna cullarsi nell’illusione ‘io lo cambierò’- conclude la senatrice- perché non ce la facciamo a cambiarlo”.

 

 

 

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