Covid: Binetti (Udc), guardare alla sanità in termini di investimento, non costi

Covid: Binetti (Udc), guardare alla sanità in termini di investimento, non costi

(DIRE) Roma, 21 apr. – “Siamo davanti ad una sofferenza economico-finanziaria cosi’ diffusa, da aver fatto esplodere le disuguaglianze sociali nelle famiglie italiane, creando livelli di poverta’ ormai difficili da sopportare. Anche per questo arriva oggi in Senato un altro scostamento di bilancio per immettere liquidita’ nell’economia globale del Paese. Alla somma utilizzata dal governo Conte bis: 165 miliardi in totale, si aggiungeranno i 40 miliardi previsti dal governo Draghi. Si tratta di risorse necessarie per lenire le sofferenze di migliaia di piccole e medie imprese e creare interventi a sostegno dell’economia reale, indispensabili per garantire la tenuta sociale del Paese. In realta’ Draghi promette ai sindacati investimenti per 222 miliardi, una cifra che arriva dal Recovery e dai miliardi del fondo previsto con l’ultimo scostamento di bilancio. Ma non di soli soldi ha bisogno il nostro sistema sociale e per molte famiglie e’ necessario ottenere anche la proroga del blocco dei licenziamenti, dal momento che dal 1 luglio ci sono centinaia di migliaia di posti di lavoro che potrebbero essere a rischio. Economia e Salute sono diventati per l’attuale Governo gli scogli tra cui navigare evitando che la crisi esploda senza che la si possa piu’ controllare. E’ come se ci si muovesse costantemente tra Scilla e Cariddi e l’attuale timore delle riaperture, pur desiderato da tutti, conferma questo continuo alternarsi tra paura e speranza. In questo senso gli attuali miliardi in discussione al Senato dovrebbero rappresentare una misura necessaria, anche se non sufficiente.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC. La parlamentare aggiunge che “il Recovery Plan sembra in ritardo e comunque arrivera’ a Bruxelles all’ultimo momento con la consapevolezza che l’attuale pandemia impone di essere meglio preparati per il futuro. Non si tratta di innestare un processo piu’ simile ad una economia di sopravvivenza che ad un vero e proprio progetto di sviluppo e rinnovamento. Dobbiamo sostenere la ricerca, rafforzare le catene di approvvigionamento anche per quanto riguarda i vaccini e ristrutturare il sistema sanitario nazionale. Draghi ha parlato di una sorta di “Dichiarazione di Roma” con cui dovrebbe concludersi il prossimo Summit europeo sulla sanita’. Dovrebbe servire per fare fronte alle future emergenze. Il Premier ha affermato: Il nostro lavoro deve iniziare ora, perche’ non sappiamo per quanto tempo durera’ o quando ci colpira’ la prossima pandemia. Ha ammesso che la maggior parte di noi non era pronta ad affrontare una crisi sanitaria di tale portata: mancava la capacita’ di rilevare la pandemia attraverso un sistema di allerta precoce. I piani di emergenza erano obsoleti e insufficienti. E oggi bisogna ripartire, ma proprio per questo serve avere uno sguardo lungo sul futuro e guardare alla sanita’ in termini di investimento e non di costi; di rinnovamento e non di vecchie pratiche superate dalla ricerca scientifica e dalla consapevolezza della complessita’ sociale. Il voto di oggi e i miliardi in arrivo devono servire a questo!”

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Source: News UDC Italia

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