Covid: Binetti, timori per riapertura scuole e flop economico

Covid: Binetti, timori per riapertura scuole e flop economico

(DIRE) Roma, 28 dic. – “Dopo il coprifuoco natalizio, che ha indubbiamente capovolto attese e desideri di moltissime famiglie, lasciando tutti un po’ piu’ soli e smarriti, siamo approdati in Zona arancione, per tutta Italia, con qualche margine di liberta’ in piu’. Ma gli indici di contagiosita’, nonostante la prudenza esercitata su scala nazionale da tutti gli italiani, restano alti nelle diverse regioni e tendono a crescere. E’ vero che l’indice Rt e’ frutto esclusivamente di calcoli matematico-statistici, non biologici, pero’ abbiamo imparato tutti che e’ uno dei piu’ potenti decisori di cui si servono Governo, Ministero e CTS. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanita’ e del Ministero della Salute sull’epidemia di Coronavirus nel Paese mostra un l’indice di trasmissibilita’ Rt medio in risalita: ed e’ questo che crea ansia ed incertezza nella popolazione. Dopo la vaccinazione simbolica fatta ieri allo Spallanzani, in linea con il V-Day di tutta l’Europa, serpeggia tra la gente l’idea che non si possa attendere l’immunita’ di gregge per recuperare le nostre abitudini, sia pure con tutta la prudenza necessaria. La notizia che il CTS e’ decisamente contrario alla riapertura delle piste da sci, non preoccupa solo per gli albergatori dei Paesi di montagna, e’ un potente segnale di allarme anche per quanto riguarda la riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio. Riapriranno o non riapriranno? Abbiamo accettato una zona rossa da urlo: tutti chiusi a casa, solo sei o sette persone anche nei momenti di famiglia piu’ intimi; Santa Messa di Natale per pochi e comunque non oltre le 19 di sera; negozi chiusi, bar e ristoranti sbarrati, e cio’ nonostante l’indice di contagiosita’ cresce…Il dubbio viscerale, che serpeggia ormai tra la gente, e’ quanto sia attendibile questo indice, non biologico, ma strettamente matematico. Chissa’ se e’ davvero il miglior modo di registrare l’andamento dell’epidemia e se costituisce la base decisionale piu’ attendibile per stabilire cosa fare nei prossimi giorni. ” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “E’ vero che la speranza e’ tutta nel vaccino, ormai approdato in Italia; ma di scarsa consolazione sono i numeri delle persone che potranno vaccinarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Decisamente inferiore alle attese il numero dei vaccini arrivati, anche a prescindere dalla netta diversita’ con il numero dei vaccini arrivati in Germania. Decisamente piu’ lunghi i tempi di somministrazione che si sono spostati verso la primavera inoltrata. Bloccata, tra polemiche infinite, la produzione di farmaci a base monoclonale, che avrebbero potuto curare, anche se non prevenire la patologia da Covid 19. Difficilmente accettabile la giustificazione dell’AIFA in merito alla mancata sperimentazione del farmaco in questione. I laboratori di Pomezia, che con AstraZeneka avrebbero dovuto battere sul campo tutte le altre industrie farmaceutiche per la produzione di vaccini, tentano a riprendere il loro ritmo di lavoro dopo il successo della Pfizer e della Moderna. Il rischio e’ che la gabbia in cui siamo immersi duri ancora a lungo. Il sospetto e’ che le risorse del recovery Plan, quando arriveranno, basteranno a mala pena a coprire la perdita colossale che sul piano economico si sta accumulando in questi mesi di ferma blindata. D’altra parte ci attendono tre giornate arancioni prima di ripiombare nel blocco assoluto del Ponte di Capodanno, con le sue giornate rosse, in isolamento totale, con il timore che dopo tutto possa riprendere all’insegna di una generalizzata Scuola a distanza, con la sua DAD, ormai insopportabile e con lo Smart working esteso anche ad attivita’ che ben poco possono fare in queste condizioni. Un anno cosi’ e’ stato davvero un anno funesto per tutti!” (Rai/ Dire) 11:48 28-12-20 NNNN

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