Mes: Binetti (Udc), si può dire sì ma no ad una governance cosi confusa

Mes: Binetti (Udc), si può dire sì ma no ad una governance cosi confusa

(DIRE) Roma, 9 dic. – “Il MES e’ il tema del giorno in Parlamento, con un dibattito solo in parte legato all’intervento dii Conte in Aula, dal momento che molte cose sono state gia’ decise, a cominciare dall’accordo in maggioranza su di una risoluzione corposa, in cui si tratta di tutto e di piu’, per dedicare al MES letteralmente solo una riga e mezza e ribadire il proprio consenso alle direttive europee. Varrebbe proprio la pena che tutti i cittadini potessero leggere la Risoluzione che ha inchiodato il Paese intero a un dubbio amletico: il governo cadra’ o no, il M5S si spacchera’ o assisteremo solo alla lenta emorragia che da tempo lo affligge. Quella per cui uno ad uno i colleghi se ne vanno, disorientati dal rapido trasformismo di cui il Movimento mostra di essere diventato maestro, battendo in velocita’ di cambiamento ogni altro partito che li abbia preceduti”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, ribadendo la posizione assunta dalla Componente UDC, parte del piu’ vasto gruppo FI-UDC. “Il Si di oggi al MES- sottolinea la senatrice- e’ per molti di loro una ipoteca messa a garanzia di un eventuale ritorno in Parlamento, quando i colleghi pentastellati saranno molto ma molto di meno di quanti siano oggi. Un si strategico di opportunita’ politica; ben diverso da un altro Si, come quello che personalmente, insieme ai colleghi UDC, diremo in Aula. Il nostro non sara’ in nessun caso un si di stampo governativo; troppe dissonanze ci sono tra noi, convinti oppositori del governo giallo-rosso e la prospettiva di un vero e profondo processo di miglioramento da innestare nel Paese. Per questo presentiamo una nostra risoluzione, diversa da quella della Maggioranza e diversa da quella dell’Opposizione a trazione leghista, cui spesso FI aderisce”. Il Si’ al MES “come riforma di un trattato e come fondi a cui poter accedere- continua Binetti- pone l’UDC in una posizione singolare. D’accordo con gli alleati di FI, ma in disaccordo con la Lega, per quanto riguarda i fondi: 37 miliardi da destinare alla sanita’. D’accordo con le due righe della risoluzione della Maggioranza in quanto al MES, ma in totale disaccordo su tutto il resto. Una posizione forse solitaria, ma decisamente onesta e coraggiosa, totalmente schierata dalla parte dei cittadini e delle loro esigenze reali e concrete. Soprattutto in un periodo in cui la maggioranza e’ totalmente lacerata sulla governance del Recovery Fund e minaccia di subire lo strappo di Italia viva”. Una maggioranza la cui coperta “e’ davvero troppo corta per poter dare ragione ai suoi stessi alleati, dal momento che alcuni come il Pd vorrebbero tanti Si, per assicurarsi un tesoretto cospicuo fa gestire; il M%S sembra voler rifiutare le risorse possibili e e’ stato a punto di rifiutare anche il consenso alla riforma del trattato; mentre Italia Viva dice si alle risorse tutte, dal MES al Recovery Fund, ma a questo punto pretende di sedersi al tavolo delle trattative senza far gestire la partita a Conte e ai suoi alleati Non governativi, i famosi manager ed esperti, non votati da nessuno, ma certamente amici suoi come quelli della Commissione Colao. E anche questa volta il premier si scorda delle donne: in a chiacchiere, ma nei fatti”, conclude la senatrice. (Com/Sor/ Dire)

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Source: News UDC Italia

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