Coronavirus: Binetti (Udc), da ultimo decreto ossigeno per credenti

Coronavirus: Binetti (Udc), da ultimo decreto ossigeno per credenti

(DIRE) Roma, 26 mar. – “Il Presidente del Consiglio cerca di mantenersi in equilibrio tra la pesante restrizione delle liberta’ civili, la piu’ rigorosa e la meno immaginabile a 75 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, e l’impegno a fronteggiare l’emergenza economica immettendo nella vita del Paese risorse economiche, a getto continuo. Anche queste in una misura che nessuno avrebbe mai immaginato si potessero rendere disponibili in tempi cosi’ brevi, per fronteggiare una crisi socio-economica ancor meno attesa e immaginata. La restrizione delle nostre liberta’, a cominciare da quella che investe la possibilita’ di muoversi, di andare a lavorare, la si sopporta entro certi limiti solo per tutelare la salute di tutti. Ognuno di noi si sente responsabile di tutti gli altri e accetta di sacrificarsi per garantire a tutti la possibilita’ di non ammalarsi e di vivere meglio. Ma c’e’ un tipo di restrizione che si fa di giorno per giorno piu’ insidioso e difficile da sopportare e riguarda direttamente la nostra liberta’ religiosa, intesa come liberta’ di culto, come possibilita’ di andare in chiesa, di partecipare alla santa Messa, di confessarsi, fare la Comunione, ecc. Cosi’ come abbiamo imparato fin da bambini nel primo catechismo che abbiamo imparato. E proprio per questo l’ultimissimo Decreto del Coronavirus: il 19/2020 per intenderci aveva suscitato ulteriori ed enormi preoccupazioni. Nell’articolo 1 al comma 2 si poteva infatti leggere alle rispettive lettere: – lett. g), divieto di riunione in luogo privato a carattere religioso, – lett. h), sospensione di cerimonie religiose e chiusura di luoghi di culto, – lett. l), possibilita’ di svolgimento a distanza di eventi non religiosi, ma non per quelli religiosi, – lett. n), limitazione o sospensione di attivita’ ricreative in luoghi pubblici, ma non in luoghi privati come invece per il culto, – lett. z), possono non essere soggetti a limitazioni, qualora garantiscano adeguato distanziamento di sicurezza interpersonale o adottando strumenti di protezione, i servizi di pubblica necessita’, ma non quelli religiosi, – lett. gg), possibilita’ di adottare misure idonee ad evitare assembramenti per le attivita’ consentite, tra cui non rientrano quelle religiose. Diventava impossibile in questo modo per un sacerdote celebrare privatamente; ma per i fedeli diventava impossibile pregare insieme a distanza, come accade per la partecipazione alla Santa Messa in televisione o pregare il Rosario insieme, utilizzando skype, whatsapp. Impossibile per un sacerdote fare una diretta facebook per una preghiera, ecc. Impossibile negare che tra i tanti cattolici che faticosamente si barcamenano tra la Telepreghiera resa possibile dal teleculto o culto a distanza e’ scattato un allarme in piu’.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Quest’ultima stretta sulla liberta’ religiosa e’ apparsa oggettivamente insopportabile e sono suonati tutti, ma proprio tutti i campanelli d’allarme, cercando di investire il mondo delle associazioni di ispirazione cattolica, senza dimenticare ne’ la CEI, ne’ la stessa Santa Sede”. “Stamattina, all’alba- continua BINETTI- e’ apparsa la nuova versione del Decreto, fortunatamente modificata, sia pure in misura inferiore rispetto ai nostri desideri, che rilancia, come vuole il senso comune, i principi di di adeguatezza e di proporzionalita’ rispetto al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio e alle lettere incriminate invece di usare il termine perentorio di Divieto, uso quello piu’ flessibile di limitazione: la limitazione dell’ingresso nei luoghi destinati al culto fa appello alla prudenza, rimanda all’esempio di Papa Francesco pochi giorni fa in visita a santa Maria Maggiore e a San Marcello, da’ un nuovo risalto alla preghiera del Rosario che il cardinal Comastri recita tutti i giorni in san Pietro, e cosi’ via. Poche persone, a distanza di sicurezza, con i criteri oggettivi che si seguono al Supermercato, in Banca, alla Posta, in attesa al pronto Soccorso. Perche’ solo chi ha fede puo’ capire il sacrificio della mancata partecipazione a tanti atti di Pieta’, primi tra tutti in questi giorni i funerali delle persone care scomparse. La liberta’ di religione non e’ uno scherzo e tutte le modalita’ virtuali che con estro e fantasia i nostri sacerdoti stanno mettendo in atto fanno un bene enorme, ma non sostituiscono lo specifico della fede cattolica che crede nella presenza reale di Cristo nelle nostre chiese”, conclude la centrista. (Com/Tar/ Dire) 10:39 26-03-20 NNNN

Source: News UDC Italia

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