Povertà: Binetti (Udc), politiche del governo sia inclusive

Povertà: Binetti (Udc), politiche del governo sia inclusive

(DIRE) Roma, 18 nov. – “Oggi e’ la giornata del povero, un’iniziativa voluta da papa Francesco alla fine del Giubileo della Misericordia, per sconfiggere la nostra indifferenza e sollecitarci a non lasciare soli i piu’ poveri, i deboli, tutti gli uomini e le donne la cui dignita’ viene calpestata in tanti modi diversi in tutto il mondo. Il modo piu’ semplice, a modo suo emblematico, per testimoniare questa attenzione nei loro confronti e’ l’invito a pranzo. Ce ne saranno di tutti i tipi: dai 3.500 invitati dal Papa nell’Aula Paolo VI, a quelli che molti ristoranti del centro accoglieranno come ogni altro cliente, con una iniziativa voluta dal parroco di Sant’Eustachio. Due scelte radicalmente diverse: la prima raccoglie i poveri intorno ad un’unica mensa, rendendo visibile la loro presenza tra noi; la seconda li distribuisce invece tra tutti gli altri, facendoli passare inosservati e riconoscendo la pari dignita’ con tutte le altre persone. Tante altre associazioni e parrocchie hanno scelto modalita’ diverse per accogliere i poveri in casa propria, invitandoli uno ad uno, come si fa con gli amici. Ma nessuno e’ rimasto indifferente o ha ignorato l’invito di Papa Francesco ad uscire, almeno per un giorno, dal nostro egoismo. Ma c’e’ una domanda forte pero’ che interpella la Politica proprio nei giorni in cui si discute la legge di bilancio. E noi cosa facciamo con il crescente numero di poveri del nostro Paese? Poco importa che siano italiani o stranieri, perche’ quando si raggiunge un tale livello di poverta’ tutti si sentono estranei, anche in casa propria.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Tra tante chiacchiere dei due leader al governo solo una cosa e’ chiara: in questi sei mesi il Paese si e’ decisamente impoverito. Lo spread e’ a livello 300, ma di questo le famiglie fanno esperienza perche’ milioni di loro stentano a fare la spesa; sono almeno 4 i milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi, perche’ la cura. In richiede solo medicine, quelle che il SSN passa. Servono integratori, farmaci che non sono in prontuario, fisioterapia, psicoterapia, ecc. in molti casi serve una casa, il riscaldamento, livelli igienici adeguati… La poverta’ e’ non solo causa di malattia, ma e’ lei stessa una malattia da cui e’ sempre piu’ difficile curarsi. Forse oggi e’ la giornata giusta per Salvini e Di Maio, per Tria e per Conte, per ripensare la loro politica economica non solo come un fronte di guerra aperto con l’Europa, ma come uno spazio concreto in cui includere i piu’ poveri e prendersi cura di loro con i fatti e non con le chiacchiere”.

Source: News UDC Italia

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